
PADOVA- Siamo alle solite, forse per questo le donne non si fidano. La storia di una donna di Padova dimostra in pieno come la violenza sulle donne viene combattuta solo con le parole, ma nei fatti rimangono in balia della paura e del rischio di perdere al vita.
Una 40enne di Padova aveva ospitato un amico in casa senza più una dimora dove andare. Quando lui ha chiesto di diventare amanti, lei lo ha respinto. Da qui sono iniziate le minacce, fino a quando la donna ha denunciato, e il 46enne è stato arrestato. Ma la falsa inizia proprio da qui, poiché l’uomo è stato rilegato ai domiciliari, a un chilometro di distanza da dove abita la donna. La donna ora ha più paura di prima, perché l’uomo le ha giurato di ucciderla, e vivendo ai domiciliari ad un passo da casa sua, la minaccia è facilmente realizzabile.
Quando la donna gli ha detto che per lei non era amore ma solo un’azione di sostegno per la sua difficoltà, si è ubriacato, ha spaccato finestre e gazebo e qualche giorno dopo ha appiccato fuoco alla porta di casa con lei dentro. Ha avuto la sfrontatezza di minacciarla anche davanti ai carabinieri. Mentre era in caserma, arrestato dopo l’incendio, ha assicurato che sarebbe tornato per completare l’opera”, racconta la donna a Il Gazzettino. L’uomo è rimasto dietro le sbarre solo qualche settimana. Per il 46enne sono stati disposti gli arresti domiciliari e, non avendo una casa di sua proprietà, è stato ospitato da un sacerdote, a un chilometro dall’abitazione della sua vittima. Non basta il divieto di avvicinarsi per far star tranquilla la donna. La donna sta pensando persino di trasferirsi lontano, all’estero, pur di fuggire dall’incubo. “Sono costretta ad assumere farmaci per poter stare tranquilla – racconta – La mia vita è rovinata. Temo dovrò andarmene da qui perché ho paura. Così non posso più vivere”.
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