
Il settore edili ha visto la sua crisi a partire dal 2005 per non fermarsi più. Oggi si contano 600mila lavoratori edili che non hanno più lavoro. Molti di essi sono troppo giovani per la pensione e troppo vecchi per lavorare, ma il problema non è solo questo, l’incognita più grave è che il lavoro nell’edilizia scarseggia.
Sono 120 mila le aziende sparite, ed oggi anche le grandi aziende di costruzioni rischiano di scomparire dai radar. Tutte queste aziende, sommate ai tanti lavori di piccola entità che coinvolgevano il settore, erano il frutto occupazionale per i tanti lavoratori del settore. A partire dal governo Berlusconi, per finire a quello Gentiloni, il settore edile entrava in una profonda crisi e nessuno ha fatto nulla. Ovviamente c’è da fare parecchio per far partire un settore che da più di dieci anni non vede via d’uscita dalla crisi in cui è entrato. La prima cosa da fare è lo sblocco dei lavori delle grandi infrastrutture. Secondo, ridurre l’asfissiante burocrazia che colpisce l’edilizia che, per colpa di governi menefreghisti, l’hanno acutizzata sfiancando il settore. C’è da dire che negli ultimi tre anni gli stanziamenti pubblici in infrastrutture sono aumentati ma, per incanto, non si trasformano in cantieri aperti.
C’è un altro fattore che va tenuto in considerazione, e sono le gare pubbliche al massimo ribasso che influiscono di molto sulla qualità del lavoro e delle opere da realizzare. Anche in questo senso tutti i governi hanno lavorato per introdurre norme che non hanno per niente agevolato chi lavora nel settore edile sia pubblico sia privato.
Al di là di tutte queste considerazioni, ora 600mila lavoratori edili che non lavorano da anni, attendono il reddito di cittadinanza come fonte di salvezza. Quello scritto dal M5S mette una serie di paletti che rischiano di tagliare fuori molti di questi disoccupati edili. Infatti il reddito non doveva assolutamente essere legato al lavoro e ai centri per l’impiego, ma dare un serio sostegno a chi ormai, pur avendo una casa, non può più vivere. Questi ex lavoratori sono sull’orlo della disperazione, perché ormai non riusciranno più a trovare lavoro. La povertà si combatte dando garanzie di vita a chi non può più vivere per ovvi motivi, il M5S invece ha promesso bene ma alla fine sta disattendendo quello che ha promesso. Ma ormai è una vita che gli italiani sono abituati a ricevere promesse e ottengono prese in giro da chiunque governa.
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