Un incontro, quello di stamattina nella sala consiliare del comune di Parete sulle problematiche dei disabili e dei familiari che assistono quotidianamente i pazienti, interessante e proficuo per trovare quante più risposte alle esigenze dei pazienti. “Tanto è stato fatto – ha esordito Arianna Sabatino assessore alle politiche sociali del comune di Parete – per dare delle risposte alle esigenze dei disabili presenti nel nostro territorio. Le risorse a disposizione dell’ente sono esegue e soddisfare tutti i fabbisogni diventa spesso impossibile. Ma insieme all’ambito stiamo cercando di mettere in campo tutte le azioni per evitare che questi soggetti possono essere emarginati dalla società”.
Sullo stesso avviso il sindaco di Parete Gino Pellegrino. “Da quando ci siamo insediati abbiamo iniziato un lavoro di studio per venire incontro alle esigenze di nostri cittadini che vivono in condizione di disabilità. La materia è delicata poiché l’ente non dispone di tutte le risorse per poter fronteggiare le innumerevoli richieste che giungono da parte dei familiari. Familiari che hanno bisogno del sostegno di tutti, poiché ogni giorno si ritrovano a dover assistere chi vive una condizione di bisogno. Da parte nostra abbiamo presentato una serie di progetti alla regione proprio in merito a ciò, come ad esempio l’ammodernamento della villa comunale con strutture capaci di dare la possibilità a bambini disabili di poter giocare in un parco pubblico, insieme agli altri bambini, dove ci siano giochi che gli permettono di vivere e giocare come tutti gli altri bambini. Come abbiamo presentato un progetto per l’ascensore nel palazzo ducale per permettere ai disabili di accedere alla biblioteca e altre strutture in allestimento al suo interno.
Interessante l’intervento del dott. Ernesto Di Mattia dell’ambito territoriale che ha come capofila il comune di Lusciano. Di Mattia si è soffermato a lungo “sull’esigenza di dotare i comuni dell’assistente sociale di ruolo. Un ruolo che manca in moltissime amministrazioni comunali, se non in tutte, e crea non poche difficoltà. Senza un assistente sociale all’interno della macchina amministrativa, – ha spiegato il responsabile dell’ambito – i familiari non hanno un punto dove potersi rivolgere per far fronte ai bisogni dei loro figli. Come non hanno un punto di riferimento, dove poter accedere per avere anche una semplice informazione”. Il responsabile ha anche rimarcato “l’esigenza di avere più fondi a disposizione, che mancano, e arrivano spesso anche con il contagocce e le fondazioni o cooperative che lavorano a sostegno dei disabili rimangano senza essere pagati per anni.
Il dibattito si è articolato su diversi punti, gli interventi dei vari relatori e professionisti del settore, sono stati tutti delucidativi e, tutti, hanno indicato le strade da intraprendere per dare maggiore fiducia e sostegno a chi si sente diverso ma che, alla fine, è uguale a tutti gli altri ma ha solo bisogno di un maggiore attenzione da parte di tutti per non essere escluso dalla società.