
ROMA- Sono loro, i grandi del web, che iniziano a prendere le distanze da una cattiva informazione che a nella serve se non altro per mettere in moto il sistema acchiappa-click per cercare di guadagnare qualche centesimo a discapito di una cattiva informazione. Dopo i colossi Facebook e Google ora anche Snapchat, la chat diventata popolare per via dei messaggi che scompaiono dopo essere stati letti, vuol far sparire le notizie false. La compagnia, come riferisce il New York Times, ha pubblicato nuove linee guida per gli editori, a cui è richiesto di controllare la veridicità delle notizie prima di inserirle in Discover, la sezione dell’app dedicata alle news.
Quindi inizia una vera campagna denigratoria contro la cattiva informazione, soprattutto, le enormi quantità di bufale che circolano sul web che servono a far entrare gli utenti sul sito e catturare il clik. Come ci sarà una vera guerra anche alla cattiva informazione o quella inconsistente, che serve a poco, e racconta notizie stupidi ad esempio come un “cane ha fatto pipi dietro un pilastro”. Insomma, il web è un grande strumento, ma l’abuso di esso per fare casse adesso disturba anche i colossi che gestiscono questa grande macchina del web.
La cattiva informazione non serve certamente all’utente per essere informato correttamente sugli avvenimenti quotidiani attraverso servizi delucidanti e correttamente offerti ai lettori. Gli operatori dell’informazione che lavorano correttamente sono tanti, ma spesso la loro corretta informazione è oscurata dà una stupida informazione che non aiuta per niente a crescere un paese culturalmente.
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