Mar. Mar 19th, 2024

Primavera 2019. Roma, quartiere Testaccio. Nel giardinetto adiacente a un condominio, un uomo sulla cinquantina, sedutosi su dondolo per bambini, inizia a cantare a squarciagola il ritornello di una canzone,“Voglioooo vivereee cosììììì, col soleeeee in fronteeee…”, richiamando l’attenzione dei condomini. “Oh, ma che te strilli alle dieci di sera!… Ma ‘n’do’ credi de’ sta’?…Qua non stamo mica a Sanremo, che puoi canta’ come te pare!…Qua, c’è gente, che , domani mattina, se deve sveglia’ presto per andare a lavora’!…Falla finita, che c’abbiamo bisogno de’ dormi’!…”, grida un giovane uomo da una finestra, gesticolando nervosamente. “Nooo!, io, non me ne vado finché non arriva lui, hai capitooo?…Io voglio vedere lui!…gli devo racconta’ la vita mia…ce deve fa’ un film!…”, replica l’anziano senzatetto, invocando, d’un tratto, un nome : “Alessandrooooo!, scendi, Alessa’…scendi, bello mio, che te devo parla’!…”. “Anvedi se questo,  stasera, me deve fa’ perde’ la pazienza!…Ma co’ tanti posti che ce stanno, proprio qua sotto doveva veni’?…Mò ,chi è ‘sto Alessandro?, chissà se esiste davvero, poi?…”, si domanda tra sé il nerboruto ragazzo, interrotto nel solliloquio da una voce,proveniente da una finestra di fronte alla sua. “Ah, Carle’!…ma che t’ha detto er cervello de’ veni’ fino a qua?…Che ti avevo promesso due giorni fa?…che sarei venuto io a trovarti, a Ponte Marconi!…Così, me fai dispiace’, vuol dire che non te fidi de me!…Va be’, ‘n’ fa niente, te perdono!…Mò scendo, così parlamo!…te, però, non urla’ più, che damo fastidio e la gente, giustamente, c’ha bisogno de riposa’!…”, cerca di rassicurarlo il ragazzo,  mentre il condomino della scala opposta, commenta: “Ah!, ecco chi era ‘sto Alessandro!…Alessandro Borghi, l’attore!…Oh, non c’è sta niente da fa’ gli artisti so’ proprio strani!…Prendi questo, per esempio : co’ tutta la bella gente, il bel mondo che frequenta, proprio a uno strano così doveva da’ confidenza’…Bah, certa gente, valla a capi’!…”. “Ciao, Carle’!…eccomi qua…che c’avevi da dirmi di così importante ar punto de veni’ fino a casa mia?…”, chiede l’attore al senza fissa dimora. “Te volevo racconta’ la storia mia…’na storia de guerra…Te, sei ‘n’attore bravo, hai vinto tanti premi!…me devi da rifa’ tale e quale, però!…Sì, insomma, hai capito!…Devi interpreta’ er personaggio mio, che sarei io: “Soldato Carlo Diotallevi”, combattente in Abbissinia nel 1935, servitore della Patria!…”, principia l’uomo, continuando : “Il tema più interessante del film, però, non è la guerra…è l’amore!…io conobbi là una etiope, ‘na ragazza meravigliosa, dolce, bellissima!…’N’mezzo ai colpi de mortaio, dei mitragliatori, ci innamorammo, solo guardandoci negli occhi!…Io avrei voluto portarla con me, in Italia!…De combattere, a un certo punto, non me importava più!…er desiderio mio era di torna’ con lei, a Roma, a Trastevere!…Poi, un giorno, ‘sta ragazzetta , sparì…e io capii che non c’era più!…Mò, te, lo devi racconta’, lo devi racconta’ a tutti, che pure ‘n’mezzo a ‘na cosa tanto zozza come la guerra, può nascere l’amore!…Alessa’, me raccomando!…me lo devi giura’!…”. “A Carle’!…però, così me fai commuovere!…la tua è una storia bellissima…e pure il messaggio è bellissimo!…So’ convinto che verebbe fuori proprio un bel film!…Io,non te prometto niente, ma cercherò de fa’ di tutto per realizzarlo…”, promette Borghi all’uomo, aggiungendo: “A Carle’, te sei la ragione per cui io faccio ‘sto mestiere, l’attore, anzi, sarebbe mejo dire : l'”attore di strada”!…lo faccio per racconta’ quelli come te, l’umanità vera, insomma!…Grazie, Carle’!, grazie che ci sei!…”.

“Quando ero piccolo abitavo a viale Marconi, dove c’è ancora un palazzo con sopra una grande insegna pubblicitaria che si illumina la sera. Mia madre mi diceva : “Vai dove ti pare, ma non superare il palazzo perché oltre c’è la stazione di Trastevere dove girano i matti”. Io, ovviamente, andavo dai matti. Io volevo essere amico de questa gente qua, volevo capire”. Così, l’attore Alessandro Borghi, si raccontava qualche tempo fa, in un’intervista rilasciata al periodico Rolling Stone Italia. Nato a Roma il 19 settembre del 1986, cresce con il fratello tra Viale Marconi e la stazione Trastevere, in una famiglia della classe media. Attratto sin dall’infanzia dallo Spettacolo, (è un habituè dell’Eurcine, sala della Garbatella), appena ventenne, viene notato per strada da un agente. Faccia da cinema, negli anni dal 2005 al 2007, inizia a farsi largo a Cinecittà come controfigura. Poi, il debutto sugli schermi televisivi, dove fra il 2006 e il 2010 interpreta piccoli ruoli in sceneggiati Rai e Mediaset quali : “Distretto di Polizia”, “Io e mamma”, “Ho sposato uno sbirro”, “Questa è la mia terra2”, “R.I.S.-Delitti imperrfetti”, “Don Matteo”, “Sant’Agostino” e “Romanzo criminale-La serie”. La notorietà, però, arriva soltanto nel 2011 , quando esordisce al Cinema con il film “Cinque” di Francesco Dominedò, cui seguono “Roma criminale” di Gianluca Petrazzi,  “Suburra” di Stefano Sollima  e “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, pellicola, quest’ultima, presentata fuori concorso alla 72esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, e grazie alla quale ottiene i premi  Nuovo Imaie Talent Award e Premio Internazionale “Vincenzo Crocitti” come “attore rivelazione dell’anno” e  una candidatura  ai David di Donatello. Passato dai ruoli di cattivo e di piccolo criminale a quello del cantautore “Luigi Tenco”, in “Dalida” di Lisa Azuelos, nel 2017 è il padrino della 74esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Protagonista di film quali: “Fortunata”  di Sergio Castellitto, “The Place” di Paolo Genovese e “Napoli velata” di Ferzan Ozpetek, non abbandona la fiction, prendendo  parte  a serie Tv come : “Ultimo 4-L’occhio del falco” di Michele Soavi, “Non uccidere” di Claudio Corbucci e“Suburra”, di Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi, antefatto dell’omonima pellicola del 2015, prodotta dalla piattaforma Netflix. Pluripremiato(Premio Pasinetti, Premio Brian, Premio FEDIC alla 75esima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Premio David di Donatello e Premio Nastro d’Argento), per l’ interpretazione di Stefano Cucchi ( geometra romano morto nel 2013, mentre era sottoposto a custodia cautelare, in circostanze che vedono coinvolti militari dell’Arma dei Carabinieri, nel film di Alessio Cremonini, “Sulla mia pelle”, nel 2018 veste i panni di “Remo” nella pellicola “Il primo re”, versione cinematografica del mito di Romolo  e Remo, diretta da Matteo Rovere. Attualmente impegnato  nelle riprese della serie Sky, “I Diavoli”, tratta dall’omonimo romanzo sul mondo dell’alta finanza scritto da Guido Maria Brera, di recente, ha dichiarato: “Nell’ambiente del cinema incontri persone che si sono create dei personaggi. Vale anche per me. Sono una persona abbastanza semplice, però la vita mi ha cambiato, non sarei stato così se non avessi fatto questo mestiere. Per questo sono molto affascinato dalle persone che non si nascondono, gente che fa esattamente quello che il destino ha previsto per loro, oppure che è in un una situazione difficile. Io dico sempre che la vera essenza dell’essere umano esce fuori  quando è in difficoltà; quando non c’ha i soldi per arrivare a fine mese e deve mantenere un figlio, per esempio”.