Mar. Mar 19th, 2024

“Sembrava potersi parlare, fino a qualche giorno fa, della vittoria del senso di responsabilità. E invece no! Nemmeno una sentenza del Tar Lazio, ha indotto il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA) ad assumere comportamenti coerenti con il “Cura Italia”. È del tutto inaccettabile che ad oggi lo stesso Fondo continui a richiedere l’accordo sindacale (la legge 27/20 di conversione del Cura Italia ha abrogato gli obblighi di informazione, consultazione ed accordi sindacali), accordi in cui le aziende dovrebbero impegnarsi alla regolarizzazione di una supposta debitoria nei 36 mesi successivi a gennaio 2021. È inaccettabile che addirittura tale impegno possa essere condiviso con le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL Artigiani, per nulla cointeressate alle supposte irregolarità delle aziende ed unicamente e nobilmente, parti sociali a salvaguardia dell’occupazione e delle indennità di sostegno al reddito dei lavoratori. È inaccettabile il comunicato che ad oggi compare sulle pagine di ciascuna azienda che ha presentato istanza di CIG condizionando il pagamento in favore dei lavoratori, alla sottoscrizione dell’accordo sindacale dai contenuti del tutto incoerenti con la norma e con le disposizioni INPS. Governo, Sindacati, INPS e Ministero del Lavoro, giammai potranno rimanere attoniti ed inerti davanti a cotanta irritualità. I lavoratori dell’Artigianato non sono lavoratori di serie B. Hanno diritto alla Cassa Integrazione nel rispetto dei principi di legalità. A distanza di quasi due mesi dal varo del Cura Italia sono state pagate le indennità per CIG unicamente ai lavoratori di aziende che hanno accettato le coericitive imposizioni del Fonda di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato. Oltre al TAR del Lazio chi altri ha titolo per intervenire??? Che lo faccia subito! Il tempo per migliaia di lavoratori sta per scadere ed il rischio di naturali frizioni sociali è dietro l’angolo. Non può consentirsi oltre misura il perpetrarsi di cotanta irritualità normativa in spregio anche ai diritti costituzionalmente garantiti” – Cosi Nino Carmine Cafasso, Giuslavorista e Consulente del Lavoro.