
Non c’è inizio di settimana che non vede protagonista uno scontro all’interno del governo di sinistra M5S-PD-LEU-IV. Ormai si può definire governo scontrista. Stamattina inizia una nuova settimana e sulla scene si fa largo un nuovo scontro all’interno delle forze di maggioranza. Questa volta l’argomento sono gli assistenti civici. Il governo giallorossi bisticciano tra di loro causa l’esercito dei 60mila assistenti civici che la Protezione Civile, in accordo con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani), vuole arruolare per controllare il territorio italiano ed evitare gli assembramenti. La misura voluta dall’Anci e promossa dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia (del Pd). Da qui si è aperta una falla all’interno del governo. Sono diversi gli esponenti di ogni schieramento che formano la maggioranza che non sono d’accordo con questa misura. Anche le opposizioni affilano le armi e alzano barricate contro un eventuale provvedimento in tal senso.
Fonti del dicastero di Luciana Lamorgese, come registrato dall’Agi, hanno infatti fatto sapere che “le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell’Interno, per l’istituzione della figura degli assistenti civici in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio”. Insomma, il Viminale dice chiaro e tondo di non essere stato neanche consultato circa il progetto degli assistenti civici.
Articoli simili: