
Provengo dal territorio di Nicola Cosentino, dove se fai uno starnuto sbagliato o sei camorrista o sei colluso con la camorra. Un territorio difficile, dove ogni giorno si deve lottare per un tozzo di pane. Un lavoro che non c’è mai stato. La sua mancanza è stata la forza della camorra e della politica. Più i cittadini hanno bisogno più loro diventano forti. Lo lasciano marcire affinché le difficoltà non finiscano mai, altrimenti loro perdono forza e potere.
Il mio territorio è figlio anche di malagiustizia. Accuse e arresti eccellenti hanno fatto da eco negli anni addietro. Un eco usato dai populisti per far carriera politica e scalare le vette del potere. Ci sono riusciti grazia agli arresti eccellenti che hanno piegato la vita sociale e politica dell’agro aversano. La mia terra.
I giustizieri della notte non dicono una parola sull’assoluzione di Nicola Cosentino. Non usano lo stesso metro di misura usato quando è stato accusato e arrestato. Nulla. Tacciono. Cosentino è di Casal di Principe, terra ad alta criminalità, quindi nessuno poteva avere dubbi sulla sua colpevolezza. Se sei di Casal di Principe o dell’agro aversano, devi essere per forza colluso con la camorra. La mentalità contorta è questa. Questa mentalità ha distrutto il territorio ed ha dato forza a chi ha fatto carriera politica attaccando, prima che la giustizia facesse il suo corso, chi era finito nelle maglie della malagiustizia. E sì, di malagiustizia nell’agro aversano si possono scrivere pagine di storia.
Nicola Cosentino è stato assolto per la seconda volta. Ha una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica, l’appello comincerà nel mese di ottobre, ma va detto che la pena si basava sui due procedimenti precedenti. Sono in molti a credere che per Cosentino si prepara anche la terza assoluzione.
Cosentino era il capo di Forza Italia in Campania, era sottosegretario all’Economia nel governo Berlusconi, il suo ruolo politico era di rilievo, abbattuto in breve tempo da inchieste giudiziarie che ora trovano conclusioni diverse dalle accuse mosse nel passato. Si è fatto più di tre anni di carcere, tanti e alla luce delle sentenze, ingiusti.
È una deriva che non piace più. Dalla gogna mediatica si passa all’indifferenza quando si è innocenti. Non è una difesa verso nessuno, ma è la sacrosanta verità su una giustizia che va riformata al più presto. Nicola Cosentino era un politico in vista, ma nelle sua situazione sono finiti anche imprenditori innocenti e cittadini comuni, che sono risultati estranei ad ogni fatto loro contestato, ma hanno pagato perdendo le loro aziende e, inoltre, la dignità di uomini e donne perbene. Quando si scopre che quel tale era innocente, la riabilitazione ha il margine di un trafiletto.
Ecco, vorrei che il mondo intero la smettesse di credere i cittadini dell’agro aversano tutti corrotti e malfattori, non è così: il 5% sono così, ma il 95% sono gente oneste e gran lavoratori. Quel 5%, purtroppo, riempie più pagine di giornale e ore di trasmissioni del 95% dell’onestà dell’agro aversano.
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