Aversa è una città molto difficile. Ogni volta che c’è una tornata elettorale, le difficoltà diventano doppie. Dalle prime battute di questa nuova campagna elettorale dopo la caduta della giunta De Cristofaro, sembra che gli attori precedenti siano già in campo per registrare il nuovo film con lo stesso copione e gli stessi protagonisti. Insomma, allora perché è caduto il consiglio comunale?
Se lo chiedono i cittadini aversani, che sono chiamati di nuovo ad esprimersi per ridare una nuova giunta alla città.
Dopo i dieci anni magnifici delle due giunte Ciaramella, le cose sono andate via via scivolando verso il basso. Con la giunta Sagliocco, durata poco per la grande disgrazia, la città ha vissuto cinque anni d’inferno. Le giunte Ciaramella riuscirono a fare molte cose rispetto al passato, poi il nulla o il temporeggiamento in attesa di tempi migliori.
Quello che deve impensierire maggiormente gli aversani, è lo scontro continuo che si vive all’interno delle amministrazioni comunali. Ogni volta, questo è successo anche con le giunte Ciaramella, dopo il voto inizia la guerra nella stessa maggioranza. Prima del voto applausi e abbracci non si contano, dopo la vittoria la guerra diventa aperta, e quella che sembra la maggioranza coesa dopo un po’ diventa un campo di battaglia dove tutti hanno i fucili puntati contro il sindaco.
Il programma elettorale stilato prima del voto va subito a puttane. I riflettori sono sempre puntati sulle divergenze che creano disordine, ma non danno risposte ai bisogni della città. Ci si divide su tutto, mai una condivisione programmatica che possa portare nell’immediato alla soluzione dei problemi dei cittadini. Il programma si condivide prima del voto, e lo disattende il giorno dopo il voto. Le alleanze si rompono facilmente e, spesso, ci vogliono mesi di discussioni prima di ritrovare la sinergia giusta per continuare. Nel frattempo la città attende risposte che non arrivano.