
ROMA – Ai microfoni di Radio 101, Silvio Berlusconi traccia le misure economiche inserite nel programma del centrodestra, che pongono al centro dell’attenzione tutti quei soggetti che si trovano in una situazione di disagio. Il programma parte dalle pensioni minime, che Berlusconi vuole portare tutte a mille euro, un po’ come successo quando c’era la lira e le pensioni minime passarono da 500mila lire a un milione. Per Berlusconi è importante intervenire sulla decontribuzione totale per gli apprendistati e dare un “reddito di dignità” per chi guadagna meno di 1.000 euro al mese. “Provvedimenti – spiega Berlusconi –che puntano a creare nuovi posti di lavoro, garantendo uno sgravio totale a quelle aziende che assumono i giovani, sia a garantire uno “stipendio” dignitoso a tutti gli italiani, anche a quelli che non riescono autonomamente ad arrivare alla fine del mese. Il numero di poveri è aumentato del 65% in dieci anni – ha spiegato l’ex premier – nessuno può vivere bene, anche chi è agiato, sapendo che intorno a noi ci sono milioni di italiani che devono dipendere dalla assistenza pubblica o dalla carità privata e non hanno accesso alle cure mediche. C’è un solo modo strutturale di risolvere il problema: “Far ripartire la crescita attraverso una politica di tagli fiscali, investimenti sulle infrastrutture e riorganizzazione della macchina dello Stato. Questo richiede tempo, intanto dobbiamo affrontare un dramma immediato“.
Il Cavaliere sta anche studiando sgravi fiscali per i giovani: “Una decontribuzione completa per le aziende che li assumono con contratti di apprendistato o di primo impiego”. Perché, come lui stesso ha spiegato, “in Italia deve essere molto conveniente per le aziende assumere i giovani”.
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