
ROMA- Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi della CGIA, per le piccole imprese italiane i costi dell’energia elettrica e del gas sono tra i più elevati in Ue. Rispetto alla media dei paesi dell’area euro, infatti, l’energia elettrica ci costa, per ogni 1.000 Kw/ora consumati (Iva esclusa), 155,6 euro: la tariffa più elevata tra tutti i 19 paesi messi a confronto che ci costringe a pagare il 27,8 per cento in più della media Ue.
Va un po’ meglio, invece, il risultato che emerge dall’analisi del prezzo del gas: sempre tra i paesi dell’area euro, le Pmi italiane sono al terzo posto (dopo Paesi Bassi e Portogallo) per il costo più elevato. Se la nostra tariffa ogni 1.000 Kw/ora (Iva esclusa) consumati è pari a 55,5 euro, scontiamo un differenziale di prezzo rispetto alla media dei paesi presi in esame del +13,7 per cento.
“Grazie soprattutto alle piccole imprese – segnala Paolo Zabeo coordinatore dell’ufficio studi della CGIA – siamo, dopo la Germania, il secondo Paese manifatturiero d’Europa. Nonostante la crisi e le difficoltà che le assillano, le nostre attività hanno continuato a conservare la posizione e si sono rafforzate soprattutto nei mercati internazionali, sebbene i costi energetici siano tra i più elevati d’Europa”.
E non solo. Queste stesse segnalazioni dovrebbero sparire anche dai navigatori satellitari e dalle app degli smartphone. È per una questione di sicurezza, dicono. Quando gli automobilisti si trovano davanti cartelli del genere inchiodano improvvisamente, diventando un pericolo per se stessi e per gli altri. Oltretutto questa pratica dimostra che l’autovelox non funziona come deterrente per mantenere la velocità prevista dal Codice della strada. Questa la spiegazione offerta dal governo per motivare il decreto. Spiegazione che però non convince tutti. La presenza dei cosiddetti «tutor» (sistemi elettronici in grado di misurare la velocità media di un viaggio autostradale) sono già in grado di ottenere il rispetto delle regole evitando i rischi di brusche frenate. C’è però chi osserva che togliere le segnalazioni di autovelox può restituire legalità sulle nostre strade: perché in questo modo deve passare il concetto che gli automobilisti devono sempre viaggiare entro i limiti di velocità, non solo quando ci sono i controlli. Non sfugge, però, ai più maliziosi osservatori che l’iniziativa potrebbe servire semplicemente per fare cassa. E sui social network è a questo riguardo tutto un coro di proteste.
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