
Estate 1962. Saint-Tropez, Cote d’Azur, Riviera francese. Mentre il sole appena sorto illumina il mare, attirando con i suoi riflessi uno stuolo di gabbiani in cerca di pesci tra le onde, sulla spiaggia del porticciolo arrivano i primi bagnanti. Una nutrita famigliola, composta da padre , madre e tre bambini, preso posto sulle sdraio nei pressi della riva, si appresta a fare il bagno , quando un’ombra si staglia sulla sabbia. Quell’ombra è Brigitte Bardot. L’incedere sicuro ed elegante dell’attrice cattura lo sguardo dei bagnanti, ancor più incuriositi dal costume che indossa : un bikini, che ne esalta le forme, lasciando ben poco all’immaginazione. La madre, preoccupata che la visione possa turbare i bambini li fa uscire dall’acqua ,affidandoli al padre; poi, messili al riparo, come una furia , si slancia verso la diva, gridando: “Ma non si vergogna?…guardi che , questa, è una spiaggia di persone dabbene…qui , certe cose, certe persone non sono bene accette!…Mi spiego meglio : lei, così vestita, con quel costume non è gradita!…Ma dico : le pare , questo, il modo di presentarsi in una spiaggia per famiglie?…Già, ma tanto a lei, cosa importa?…lei è un’ attrice famosa , quindi , può tutto e tutto l’è concesso, vero?…Anche avere una condotta di vita immorale e , nonostante ciò, essere un modello per migliaia di donne!…Questo , per me , è inaccettabile!…Lei dovrebbe essere a casa , con suo marito e non qui , così discinta!…Scommetto che si è portata dietro il suo amante , quel “Sami Frey” di cui parlano tutti i giornali…ma è possibile che non si vergogni neanche un po’?…Altro che “l’incantevole B.B.”… lei è la “scandalosa B.B.”, questo dovrebbero scrivere di lei, se esistessero ancora critici e intellettuali seri e incorruttibili!…” . “Ha finito, signora?…” , la interrompe la Bardot, “Non dovrebbe agitarsi , sa?…sbraitare così tanto fa male alla pelle…favorisce la comparsa delle rughe!…Io , non devo spiegarle niente, non devo giustificarmi, pensi pure ciò che vuole di me…ma non saprà mai la verità!…Saprà chi è “B.B.” , ma non conoscerà mai chi sia davvero “Brigitte Anne Marie Bardot”!…” .
“E’ una magnifica statua che immortala la donna che Dio ha creato a Saint-Tropez. Testimonia l’amore che provo per questa città da oltre sessant’anni”. Con queste parole, l’attrice Brigitte Bardot ha commentato l’inaugurazione del monumento in bronzo a lei dedicato (ispirato a un acquarello di Milo Manara e, selezionato dalla stessa attrice) avvenuta nel rinomato villaggio di pescatori della costa azzurra, il 28 settembre scorso ,in occasione del suo ottantreesimo compleanno. Nata a Parigi il 28 settembre del 1934 dall’industriale Louis “Pilou” Bardot e da Anne-Marie Mucel, dopo gli esordi come danzatrice classica e modella, nel 1952, all’età di sedici anni, debutta sul grande schermo nella pellicola di Jean Boyer “Le Trou Normand”, grazie al regista-pigmalione Roger Vadim, che sposa nello stesso anno. Eroina ingenua o sirena d’amore in film poco impegnati ,sentimentali o a sfondo storico (“Manina ragazza senza veli” di Willy Rozier, “Atto d’amore”di Anatole Litvak, “Tradita” di Mario Bonnard, “Un dottore in alto mare” di Ralph Thomas, “La sposa troppo bella” di Pierre Gaspard-Huit e “Mio figlio Nerone” di Steno), girati tra la Francia e l’Italia, per via dell’avvenenza , diviene in breve tempo un’icona di fascino e di stile, lanciando la moda , ritenuta allora scandalosa, del bikini o acconciature come la “choucroute” (“nido d’api”) . Tuttavia, rimasta ai margini della Nouvelle Vague e non adeguatamente valorizzata, viene promossa ad attrice “impegnata” dallo stesso Vadim, che la scrittura come coprotagonista , insieme a Jean-Louis Trintignant, della sua pellicola “Piace a troppi”. Divenuta celebre nel ruolo di una maliziosa Lolita, gira altri film di valore quali : “Mademoiselle Pigalle” di Micheel Boisrond e “Vita privata” di Louis Malle, conquistando la ribalta internazionale. Nel frattempo, separatasi da Vadim e legatasi prima all’attore Trintignant e poi al cantante Gilbert Bécaud, si cimenta anche con il canto, pubblicando numerosi singoli e album. Ritiratasi nel Sud della Francia per sottrarsi alla pressione dei fotografi, interessati al matrimonio con il collega Jacques Charrier (conosciuto sul set di “Babette va alla guerra” di Christian-Jaque) e alla nascita dell’unico figlio Nicolas-Jacques , inizialmente rifiutato e, affidato a una nutrice, nel 1962 torna sul set per interpretare “La verità” di Henri Verneuil , “Il riposo del guerriero” di Roger Vadim, “Il disprezzo”di Jean-Luc Godard, “Erasmo il lentigginoso” di Henry Koster, “Viva Maria!” di Louis Malle e “Il maschio e la femmina” di Jean-Luc Godard. Poi, ottenuto il divorzio anche da Charrier, dopo una fugace relazione con l’attore Sami Frey, si lega al playboy tedesco Gunter Sachs, alternando all’attività cinematografica quella musicale , intrapresa in collaborazione con il cantautore Serge Gainsbourg ,che per lei scrive i brani: “Bonnie and Clyde” e “Je t’aime…moi non plus”, quest’ultimo censurato dalle radio. Abbandonato Sachs per Gainsbourg , fra il 1967 e il 1972 è ancora protagonista delle pellicole : “Io, l’amore”di Serge Bourguignon, “Tre passi nel delirio” di Federico Fellini, Louis Malle e Roger Vadim, “Shalako” di Edward Dmytryk, “Le pistolere” di Christian-Jaque e “Una donna come me”di Roger Vadim. Nel 1974, giunta alla vigilia del suo quarantesimo compleanno, annuncia pubblicamente il ritiro dalle scene e il suo impegno come attivista in difesa dei diritti degli animali. Istituita nel 1986, a tal scopo, la “Fondazione Brigitte Bardot”, si sposa per la quarta volta con Bernard d’Ormale , esponente politico del Front National. Scrittrice della sua autobiografia “Initiales B.B”, edita in Italia nel 1996, con il titolo “Mi chiamano B.B.” e di “Un grido nel silenzio”, libro pubblicato nel 2003, in cui esprime controverse opinioni su temi quali l’immigrazione, l’Islam e l’omosessualità, di recente , ha dichiarato : “Dei miei ottantatré anni me ne infischio. Il mio compleanno è un evento che non cambia nulla nel mondo e neppure nella mia esistenza , ormai tutta dedicata a proteggere gli animali. A volte, mi mandano vecchie foto da autografare. Le guardo e penso : carina quella ragazza,ma non sono io ! . Quella vita lì, la vita dell’attrice non mi appartiene più!” .
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