
Che faccio qui. Un altro Natale appiccicato al telefono, a rubare l’attimo per sentirla. Perché mi è successo tutto questo: il mio cuore diviso a metà tra l’amore vero e l’amore per affare. Non è la vita che volevo. Ricordo ancora i miei natali trascorsi in famiglia. Quei pranzi a base di pesce racimolati con la colletta fatta tra noi. La mamma gioiva quando metteva a tavola le pietanze, risultato di tanta sofferenza. Eravamo tutti felici. Oggi invece sono immerso nel benessere, chissà quante persone vivono ancora il Natale come lo vivevo io. Una in particolare c’è: Loretta. Sì, lei è la continuità della mia sofferenza, io non vivo più bene da quando l’ho conosciuta in quel freddo Natale calabrese, sperduta in quel paesino di poche anime. Ero alla ricerca di un mazzo di fiori da portare alla mia donna, Debora, per festeggiare il suo compleanno che coincide con l’approssimarsi delle festività natalizie. La fioraia del paese aveva una piccola baracca nella piazza principale, mi avvicino, quando si gira, il suo sguardo fulminò il mio. Era molto bella nonostante la trascuratezza. Due labbra gentili che sfociavano tra un sorriso bianchissimo e brillante. I suoi occhi castani, i capelli castani che si appoggiavano sulla spalla e la fronte contornata da una frangettina che sembrava tagliata con la livella. Com’era bella. “Desidera” mi chiese quel volto d’angelo. “Vorrei un mazzo di rose rosse”, chiesi. Con molta bravura inizia l’opera di preparazione del bouquet che avrei consegnato a Debora. Mentre prepara il tutto, la osservo con ammirazione. Quando mi consegna le rose, quasi volevo un cavillo per restare ancora un po’ con lei. La sensazione di quella sera è rimasta per sempre. Dopo una settimana ritorno al paese per rivederla, cerco l’appiglio giusto per condividere con lei anche un solo caffè. Con la scusa di altre rose riesco a strapparle un appuntamento per un caffè. Da quel giorno Loretta è entrata prepotentemente nella mia vita, sono rimasto colpito dalla sua genuinità e dal suo modo di essere. Ma il mio cuore è sempre rimasto intrappolato tra due anime completamente diverse, una la amo più della mia vita, l’altra credevo di amarla, ma ho dovuto accettare l’orrenda realtà: non è vero amore ma semplicemente accomodamento professionale che mi tiene legato a lei. È la figlia di un noto imprenditore: dopo che ci siamo fidanzati mi ha permesso di scalare le vette del successo, un successo amaro, che oggi non desidero più. Loretta è la cosa più importante che ho, ma tornare indietro mi fa paura. Ed eccomi qui ad attendere la notte di Natale, a cortina, con la donna sbagliata e la sua famiglia, in attesa del cenone di Natale, mentre la mia Loretta è sicuramente ancora in quella piazza, al freddo, in attesa che qualcuno compri l’ultimo fiore prima della messa di mezzanotte. Ritornerà a casa, preparerà quella misera cena da consumare con la madre, la messa di mezzanotte, e poi via a letto. Tutto questo mi colpisce al cuore, la amo da morire, meglio che la chiamo altrimenti scoppio dalla rabbia:
<< Ciao amore, sei ancora a vendere fiori?>>
<< Sì, aspetto un altro po’, ho ancora fiori da vendere, poi torno a casa>>.
<<Mi dispiace>>.
<< Di cosa>>.
<< Un altro Natale da sola>>.
<< Ci sono abituata, ormai fa parte della mia vita, la parte migliore di me è impegnata e non può>>.
<<Hai ragione>>.
<<Non voglio costringerti a fare scelte sbagliate, ma oggi riflettevo, forse è meglio che tutto finisca, soprattutto per te>>.
<< Che dici, io non voglio perderti>>.
<< Però sei lì, con la tua donna, mentre io sono qui, sola, e pronta a passare un altro Natale nella più totale delle solitudini>>.
<<Capisco, ma io ti amo>>.
<<Forse non mi ami abbastanza>>.
<<Non è vero, ti amo più della mia vita>>.
<< Dai vai da lei, aspetterò il tuo messaggio per scambiarci gli auguri di Natale, e forse sarà l’ultimo anno, voglio cambiare vita, ricostruirmi la vita, anche da sola, ma non voglio soffrire così, però verrò al tuo matrimonio quando ti sposi>>.
<<Dai, non scherzare amore, soffro più di te. Va bene, ci sentiamo dopo>>.
Credo di dover fare una scelta. Ma quale scelta posso fare? Tornare indietro per correre da Loretta, oppure continuare per restare insieme alla donna che non amo? Ma va fan culo la vita….!!!
<<Pronto…c’è un volo per Reggio Calabria?>>
<<Sì, parte alle diciotto in punto>>.
<< Ok, lo prenoti>>.
Guardo fuori l’albero che si accende e si spegne, pochi minuti fa la mia vita era ad intermittenza come l’albero, il cuore si accendeva quando pensavo a Loretta, e si spegneva quando pensavo a Debora: ho deciso di lasciarlo sempre acceso, si ricomincia tutto d’accapo. Adesso però devo trovare il modo per raggiungere Milano. Giovanni, si lui può aiutarmi a trovare una macchina. Dov’è? Eccolo, sempre vicino al suo elicottero.
<<Giovanni, mi serve il tuo aiuto, ho bisogno di una macchina>>.
<<Dove va?>>
<<Vado a Reggio Calabria>>.
<<Lascia tutto, va via per sempre, va da Loretta?>>
<<Sì, è lei la mia vita, voglio regalarle il Natale più bello della sua vita, lo merita>>.
<<Sapevo che un giorno fosse successo, ma la macchina adesso dove la trovo, poi non arriverà mai per mezzanotte>>.
<<Ci voglio provare, devo farcela, è importante>>.
<< Allora l’accompagno io con l’elicottero>>.
<<No, ti licenzieranno>>
<<Ormai se va via lei per me non ha più senso restare qui. Vengo con lei a Reggio Calabria, perlomeno passerò un Natale in compagnia, anch’io sono stanco di questa gente>>.
<< Dai, meglio di no, mi arrangio>>.
<<Salga, andiamo in Calabria>>.
<< Dove atterriamo una volta in Calabria?>>
<<Ci penso io. Il pilota sono io>>.
Il cuore pulsa a mille, il destino è tutto a mio favore, anche l’elicottero diminuisce la distanza, in poche ore arrivo giusto in tempo per essere da Loretta. Il volo è poco felice, le perturbazioni sono tante, poi i monti calabresi mettono tanta ansia, specialmente di notte. Giovanni continua ad essere concentrato in quel volo che mi conduce da un amore che riconosco essere il mio grande amore: sto rinunciando a tutto per lei. A pochi chilometri di distanza dal paesino di Loretta, Giovanni inizia a scendere di quota per trovare un posto dove far atterrare quest’aggeggio. “Ecco, lì”, esclama Giovanni. “Dove”, rispondo. “Lì, vicino a quelle case c’è quell’appezzamento di terreno, preparati, atterriamo”.
Dopo pochi minuti tocchiamo terra.
<<Eccoci, sei dalla tua Loretta, esclama Giovanni, io vado, ritorno a cortina>>.
<<Ma come non resti con me?>>
<<No, torno a cortina, consegno l’elicottero e poi vado via. Anche per me deve cambiare vita, questo sera lei mi ha insegnato che ci sono cose a cui non bisogna rinunciare. Amo volare, amo questo lavoro, ma ho capito che mia moglie è più importante, ha chiesto la separazione perché non ci sono mai>>.
<< Dammi del tu, basta con questo lei, mi hai rotto!!!>>
<<Ok. Ho ammirato il tuo modo di essere agitato, capivo quanto tu fossi innamorato, stavi rinunciando a tutto per lei, allora ho capito che anche io sono innamorato di mia moglie, non voglio perderla, lascio tutto, ricomincio d’accapo pure io come te, ma voglio lei, non devo perderla>>.
Questa è veramente la sera di Natale. Due grandi amori hanno vinto su tutto, soprattutto sulle ambizioni sbagliate di due uomini. Evviva il Natale.
<<Ti auguro buona fortuna Giovanni. Appena avrò rimesso tutto a posto ti chiamo, ti voglio con me nella nuova avventura. Quello che hai fatto non lo dimenticherò più. Grazie>>.
<<Aspetto una tua chiamata, ora vado>>.
<<Ok, Buon Natale Giovanni>>.
<<Buon Natale dottò>>.
Attraverso tutto il campo mentre Giovanni alza in volo l’elicottero. Davanti a me trovo una stradina sterrata, la percorro tutta. Arrivo su di una strada asfaltata, cerco di capire l’orientamento. Capisco che sono alle spalle della chiesa. Sono le 11.50, manca poco a mezzanotte, mi metto a correre. Corro sempre di più fino a quando non vedo il campanile della chiesa più vicino. Imbocco la stradina laterale che delimita la chiesa, esco dalla parte davanti. Ci sono persone fuori alla chiesa che attendono la nascita del messia. Dov’è Loretta? Guardo dappertutto. Guardo l’orologio, mancano tre minuti a mezzanotte. “Maledizione dov’è?” Guardo ancora in mezzo alla gente. Eccola, è lei. Il mio cuore batte forte: sono un uomo pazzamente innamorato, ho lasciato tutto per correre da lei, né è valsa la pena. Un minuto a mezzanotte, mi avvicino, è mezzanotte: “Buon Natale Amore”.
Loretta si gira verso di me. Non crede ai suoi occhi: <<Buon Natale amore mio, è il Natale più bello della mia vita>>.
<<Anche per me, e tanti altri ne passeremo insieme. Voglio trascorrerli tutti insieme a te, ti amo più della mia vita, e per te ho lasciato tutto pur di poter condividere con te emozioni e dolori del resto dei miei giorni>>.
<<Ti amo anch’io, oggi è il giorno più bello della mia vita. Vederti, toccarti, abbracciarti in questa serata di tanto amore, è il risultato dei tanti Natali che ho immaginato e sognato questo momento, ed oggi tutto diventa realtà>>.
Un lungo abbraccio, un bacio infinito, dà il via ad una serata che raggiunge l’apice quando un letto striminzito accoglie tutta la nostra passione e ci unisce in un rapporto carico di emozioni.
Loretta aveva sognato tante volte quella serata, ebbene, i sogni a volte si realizzano, quel Natale era l’inizio di un percorso insieme che non è più finito.
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