
ROMA- Ormai non dovrebbero esserci più dubbi su chi è stato il disastro del PD. Un uomo solo è riuscito a mettere a tappeto un intero partito. Adesso però è giunta la resa dei conti, anche perché il super perdente Matteo Renzi, non vuole saperne di uscire non prima di aver pilotato tutti i giochi di potere. La base, gli uomini e donne serie del PD, devono cacciarlo molto prima. Renzi non è più l’uomo guida del PD, con le sue idee sbagliate, il suo modo di fare arrogante e presuntuoso, ha mandato al tappeto un grande partito. La disfatta è stata totale, e quindi deve andarsene subito senza se e senza ma: la sua carriera politica è stata perdente.
Ma ora nel PD si apre di sicuro una guerra tra persone. C’è chi vuole stare dalla parte di Renzi, e chi invece vuole intraprendere subito un cammino di responsabilità sapendo che non ci sono alternative ad un appoggio a qualcuno dei due tra Salvini e Di Maio. La legge elettorale fatta dal PD è disastrosa, quindi non pone molte alternative: o appoggi o si torna al voto. Questo nel normale.
Invece nel diverso ci sarà una grande fuga dal PD o perlomeno una presa di distanza dalle scelte del partito, che saranno individuali e di responsabilità politica. Il PD adesso ha davanti poche strade da intraprendere. La prima è quella di liberarsi di Renzi il prima possibile, altrimenti rischia di mandare a fumo un’ulteriore fetta di elettorato.
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