Mar. Mar 19th, 2024

Sono giorni che non si fa altro che parlare dell’inquinamento marino della costa casertane. In alcuni punto la situazione è davvero critica. I dati Arpac Campania dicono che il mare è balneabile, anche se i rilievi sono stati fatti molto prima dell’inizio della stagione estiva. Parlare di mare Blu con acque limpide è uno schiaffo all’intelligenza di un popolo che da sempre è mortificato dal potere.

Chi va al Mare sa che non è del tutto così. Ci sono mattine che arrivi al mare, specialmente nelle prime ore della mattinata, e il mare è limpido con un’acqua che ti invoglia a tuffarti. Il giorno dopo, alla stessa ora del giorno precedente, l’acqua non è quella del giorno prima. Nelle ore pomeridiane, poi, l’acqua non è più quella della mattina. È vero che abbiamo fondali sabbiosi e le corrente possono smuovere le sabbie e far cambiare colore alle acque del mare, ma è altrettanto vero che se il mare è limpido lo è sempre. Il problema di fondo sta nei depuratori, che non hanno mai funzionato a dovere, e quello che arriva a mare spesso è merda sul vero senso della parola.

Così anche quest’anno ci siamo imbattuti sulla disgrazia del mare inquinato. Il mare è una risorsa economica migliore di qualsiasi grande industria. Non ha rivali. La nostra costa è bella e lunga, ma è stata distrutta dall’incuria della politica e dei cittadini. Sono anni che le classi dirigenti promettono interventi per rimettere a posto il mare Casertano, puntualmente quelle promesse sono disattese dalle chiacchiere che rimangono nelle bocche dei politici. Le depurazioni o non funzionano o funzionano a singhiozzo. Sono un po’ come le lampadine dell’albero di Natale: funzionano a intermittenza. Invece noi dovremmo avere i migliori depuratori al mondo che funzionano a tempo pieno, anzi, con gli straordinari. Invece eccoci qui a parlare ancora di mare inquinato o sporco, che impedisce ai cittadini di godersi l’estate tra le mura del mare nostrum. Per concludere, cari politici, ci avete tolto la dignità, non toglieteci pure il mare, perché è l’unica risorsa che abbiamo per sperare che in futuro il nostro mare diventi la nostra grande industria capace di produrre l’occupazione di cui abbiamo bisogno, per riprenderci la dignità che voi ci avete distrutto.