
ROMA – L’Istat certifica che l’aspettativa di vita è aumentata di cinque mesi, il governo subito ne approfitta per portare l’età pensionabile a 67 anni. Dopo 40 anni di lavoro quello che resta per godersi una pensione è ridotto ai minimi termini. Ma i governi, soprattutto quelli di centrosinistra, è quello che vogliono. Infatti i contribuenti pagheranno, ma alla fine lo stato sborserà pochissimo.
Quello che però preoccupa di più sono i dati Istat, che mettono tutto il paese sullo stesso piano, cioè quell’80% di allungamento della vita sull’intero territorio. Cosa non proprio esatta se si considera che solo al sud c’è una mortalità per tumori in costante crescita. Quindi come si fa a paragonare tutti nella stessa misura.
Va anche detto che l’Italia è il paese che più di tutti ha una disabilità over sessanta che influisce di molto sull’assistenza sanitaria. Le persone anziane, a parti dai 60 anni, hanno molti problemi fisici, con diverse patologie, che li portano a non poter più lavorare con le stesse forze di prima, quindi come faranno a continuare il lavoro se sono vittime di continui acciacchi. Ciò determina assenze da lavoro che ricadono inevitabilmente sulla produzione.
Diciamo che i governi stanno facendo di tutto per non mandare più nessuno in pensione, o mandarli il più tardi possibile, per poter incassare e non pagare. Lo schema studiato sembra proprio questo, e negli ultimi anni l’età pensionabile si sta avvicinando ai 70 anni.
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