Mar. Mar 19th, 2024

NAPOLI – Sono anni che si producono solo libri che parlano di mafia, camorra, e malaffare. Sono anni che si producono fiction che ne parlano altrettanto, ma alla fine abbiamo costruito un popolo del sud che è catturato solo dalle gesta dei prepotenti delle mafie, ma non sa acculturarsi su argomenti che possono migliorarli e fargli trovare lo strumento per combattere il malaffare.

È così il sud assume un nuovo triste primato, quello di non avere in nessun modo voglia di leggere, a parte il malaffare, e crede ancora al “ciuccio che vola”. Persiste, anzi si allarga, il divario tra sud e nord in termini di lettura. Al Sud i lettori sono il 27,5% e al Nord il 48,7%, ha certificato l’Istat. Stiamo proprio messi male.

In un mio ultimo intervento, durante la presentazione di un libro, evidenziai proprio quest’aspetto, cioè il valore della lettura come arma efficace per migliorare la nostra conoscenza. Indicando, appunto, dei dati che evidenziavano come tra il sud e il nord del paese si amplificava il divario di lettori. Un dato sconfortante e mortificante, perché dimostra come il sud rallenta sempre di più la voglia di imparare.

Il sud ha bisogno di invertire la rotta, iniziando a leggere di più e leggere di più libri di cultura per circondarsi di maggiore conoscenza, che gli serve sul serio per affrontare la vita in maniera diversa e con una preparazione migliore. Le cronache non hanno mai migliorato nessuno, semmai hanno amplificato la voglia di chi legge di emulare le gesta del malaffare. Davanti a tutto deve essere messo un lavoro che invogli le persone a leggere, e leggere bene. Ai giovani dico sempre che la buona lettura è come un’orchestra sempre in movimento, mentre leggiamo ci suona una sinfonia capace di farci amare le cose, le persone, ci fa innamorare, ci fa sognare e ci insegna a sperare. La lettura è indispensabile per la nostra vita, non possiamo farne a meno, perché la buona lettura ci aiuta a migliorare.

Francesco Torellini