
Estate 2001. Sesto Fiorentino, comune in provincia di Firenze.Sul palcoscenico del Teatro della Limonaia, sito all’interno dell’elegante agrumeto della villa Corsi Salviati, un gruppo di attori prova alcune scene dello spettacolo inaugurale della stagione estiva, sotto gli occhi ammirati di camerieri e allestitori, impegnati nella gestione di un evento culturale organizzato in una sala attigua. D’un tratto, uno degli addetti alla fornitura di fiori, fermatosi dinanzi al proscenio in attesa di ricevere indicazioni sulla disposizione di un Ficus, riconosce una delle attrici, richiamandone l’attenzione con un gesto. “Oh, Alighiero, son venuta più in fretta che potessi!…”, esclama la ragazza, appena raggiunto il maturo floricoltore. “Te tu , Chiaretta, mi devi spiegare un pohino, cosa ci fai qui?…”, domanda perplesso l’uomo. “Oh, Alighiero!…cosa ci faccio, cosa ci faccio?…che te non l’hai visto cosa ci faccio?…recito, faccio l’attrice!…”, risponde l’aspirante artista.“Cosaaaa, l’attrice?…ma te devi essere impazzita?!…Te sei una laureata…te tu devi fare la professoressa…cosa mi rappresenta codesta bischerata?…e poi, adesso, chi glielo dice ai tuoi genitori e soprattutto : chi glielo dice alla tu’ mamma?...la Sara ci teneva tanto che tu facessi l’insegnante!…a quella ,di sicuro, e gli piglia ‘n’ colpo!…”, sentenzia concitato il vivaista. “Oh, Alighiero, che ti devo dire?…io, senza recitare u’n’ ci so stare miha!…”, sbotta l’attrice, continuando: “La mia l’è proprio una vocazione e lo sa bene anche lei, la mi’ mamma!…Oh, Alighiero, te tu ti ricordi la prima recita che feci alle Elementari?…Te tu ti ricordi cosa accadde?…Te lo dovresti ricordare bene, perché te tu c’eri!…Facevo Santa Caterina da Siena…a un certo punto della rappresentazione dovevo far finta di morire, cadendo a terra…Quel giorno, sono caduta talmente bene, che la mamma, in platea, pensò che mi fossi fatta male!…”. “Oh, Chiaretta!…certo che me lo ricordo…venne giù il teatrino della scuola per le risate!…la tu’ mamma, per lo spevento, strillava talmente tanto che pareva un’oca quando la spiumano!…”, rievoca divertito il fioraio, aggiungendo, “Io, non lo so mica, Chiaretta, cosa ti frulli nel cervello!…Eri tanto bravina, sempre china sui libri!…l’orgoglio della tu’ famiglia, la gioia della tu’mamma!…E adesso, invece,l’attrice!…mah!…E bisogna che te lo dica : io non posso far finta , specie con la tu’mamma, di non sapere nulla…e la vedo quasi tutti i giorni!…Sicché, bellina, sarebbe il caso che glielo dicessi te!…Se te sei proprio convinta, prima lo fai, prima ti togli il peso e meglio è!…Ascolta il tuo vecchio Alighiero, bimba!…di’ la verità!…”. “Te tu c’hai ragione, ma adesso non posso, non posso proprio!…adesso devo pensare allo spettacolo…dopodomani c’è il debutto!…”, rivela la ragazza, chiosando: “Per ora mia madre non lo deve sapere…quindi,Alighiero, te tu promettimi che non glielo dirai…Lo saprà da me… dopo!…”. “Vabbe’…”, acconsente rassegnato l’amico di famiglia, “Quand’è così… anche se ,te, non sai quanto mi costi, non riferirò nulla alla tu’ mamma…Vorrà dire che assisterò buonino al debutto della nuova Paola Borboni!…”.
“I miei genitori, che non erano laureati, volevano che io studiassi, altroché grilli per la testa e scuole di teatro!… Prima il liceo classico, poi l’Università”. Così, l’attrice e conduttrice Chiara Francini raccontava, qualche anno fa, nel corso di un’intervista televisiva, le contrarietà affrontate per intraprendere la carriera artistica. Nata a Firenze il 20 dicembre del 1979, figlia unica degli impiegati Giancarlo e Sara, cresce con i nonni materni Danilo e Orlanda in una casa popolare di Campi Bisenzio. Studentessa modello, prima del Liceo classico “Dante Alighieri” e poi della facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Firenze, dopo la laurea in Italianistica, conseguita nel 2000, con il massimo dei voti, decide di assecondare l’ attitudine teatrale , manifestatasi sin dall’infanzia, deludendo le aspettative dei genitori che la volevano insegnante. Quindi, formatasi come attrice presso il laboratorio del Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, diretto da Barbara Nativi, debutta nel 2002 nella commedia “Noccioline” , scritta da Fausto Paravidino. In seguito, trasferitasi a Roma, viene notata nel corso di un provino da Serena Dandini, direttrice artistica del Teatro Ambra Iovinelli, che la scrittura per lo spettacolo “Faccia da comico”. Approdata sul piccolo schermo nel 2006 come ospite fisso delle trasmissioni irriverenti dell’autore e critico Marco Giusti (“BlaBlaBla” e “Stracult”) e del regista Alessandro Baracco (“Radio Sex”) e come personaggio “brillante” nelle serie “Le ragazze di San Frediano” di Vittorio Sindoni e “Gente di mare2” di Andrea Costantini e Giorgio Serafini, dopo un esordio cinematrografico in sordina, ( “Fortezza Bastiani” di Michele Mellara e Alessandro Rossi, “Tutti all’attacco” di Lorenzo Vignolo), raggiunge la vasta popolarità con la partecipazione alla pellicola di Leonardo Pieraccioni “Una moglie bellissima”. Passata da interpretazioni leggere a quelle impegnate ( è “Fabiola”, una delle vittime della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema nel film di Spike Lee “Miracolo a Sant’Anna”), fra il 2009 e il 2012 è nuovamente in video con le miniserie : “Le segretarie del sesto” di Angelo Longoni e “Tutti pazzi per amore2” e “Tutti pazzi per amore3”di Riccardo Milani. Attrice ironica e autoironica, amata da registi della commedia all’italiana contemporanea come : Fausto Brizzi, Alessandro Genovesi, Carlo Vanzina e Neri Parenti, interpreta, sotto la direzione di questi ultimi, pellicole sbanca botteghino, quali : “Maschi contro femmine”, “Femmine contro maschi”, “Pazze di me”, “La peggior settimana della mia vita” , “Buona giornata” e “Amici miei-Come tutto ebbe inizio”. Promossa al rango di conduttrice televisiva, (è al timone per due stagioni della trasmissione comica di Mediaset “Colorado” e del varietà di seconda serata di Rai 2 “Aggratis!”), nel 2012 viene scelta dagli stilisti Dolce e Gabbana come volto simbolo della campagna pubblicitaria mondiale : “Uomo P/E”. Tornata a calcare il palcoscenico con la commedia di Natalia Ginzburg, riadattata dal regista Piero Maccarinelli, “Ti ho sposato per allegria”, grazie alla quale ottiene un ampio consenso da parte della critica, dal 2013 al 2015 continua ad alternare agli impegni cinematografici (“Ti sposo ma non troppo” di Gabriele Pignotta e “Soap opera” di Alessandro Genovesi) quelli televisivi ( “Matrimoni e altre follie” di Laura Muscardin e “Non dirlo al mio capo” di Giulio Manfredonia). Stimata e apprezzata da Pippo Baudo per la sua comicità spontanea e surreale, nel 2016 affianca il conduttore nella sua ultima “Domenica in”. Recentemente in teatro con lo spettacolo scritto e diretto da Luca Miniero “Due”, nell’ultimo anno, si è cimentata nella scrittura, dando vita ai romanzi best seller, editi dalla Rizzoli, “Non parlare con la bocca piena” e “Mia madre non lo deve sapere”. Vincitrice di premi come il Guglielmo Biraghi al Festival del Cinema di Venezia, ha suscitato polemiche, ma anche il plauso di esperti commentatori televisivi, con la trasmissione sperimenatale, dedicata ai nuovi modi di essere famiglia, “Love me gender”, in onda sul canale La Effe. Presente sul piccolo schermo in queste settimane con la seconda stagione di “Non dirlo al mio capo”, serie di Rai 1 nella quale interpreta la sagace e cinica “Perla”, di sé e del suo mestiere di attrice comica ha detto : “Da bambina avevo due sogni : recitare o fare la missionaria. In tutti e due i casi è un modo di darsi agli altri. Malgrado l’educazione severa ricevuta dai nonni, ho sempre coltivato il senso dell’ironia. Far ridere è più difficile che commuovere. Avere i tempi comici è una magia. Il mio mito è sempre stata Monica Vitti: donna bellissima con una vis comica e una capacità di prendersi in giro davvero uniche. Ai suoi tempi, di solito, i comici erano maschi. Lei ha infranto un tabù: donna bella e capace di far ridere il pubblico. Ecco, fra qualche anno, mi piacerebbe diventare una donna e un’attrice così, come lei!”.
Articoli simili: