
ROMA- Un tempo le vacanze era tutt’altra cosa. C’era una parte d’Italia che si muoveva verso il su, ma erano prevalentemente meridionali che si spostavano per trascorrere un periodo di vacanza nei loro paesi d’origine. Un’altra parte di italiani si recava nei luoghi di mare per trascorrere quel mese di ferie consesso dalle aziende che chiudevano battenti dal primo di agosto alla fine di agosto. C’era la classica desertificazione delle città, ma nessuno faceva una lira di debito per andare in vacanza.
Poi tutto si è trasformato, e con la venuta dell’euro, i debiti da vacanza sono diventati una prassi. Nel 2017 gli italiani hanno preso a prestito oltre 98 milioni di euro per pagarsi viaggi e vacanze. I portali comparatori Facile.it e Prestiti.it, hanno fatto questa stima in base alle 110mila domande di prestito personale che hanno censito. Dalla loro analisi emerge che in media sono stati richiesti 4.140 euro l’anno scorso, con un piano di restituzione di poco superiore ai 3 anni (39 mesi per la precisione). Significa andare incontro a una rata da circa 115 euro al mese. Il trend è di crescita: nel primo trimestre del 2018 l’importo richiesto è salito del 15,6%, raggiungendo quota 4.787 euro.
A fare richiesta di prestiti per andare in vacanza sono i giovani, ma anche le famiglie hanno contratto un debito per assicurarsi un periodo di vacanza che va da una settimana a dieci giorni. Una pura follia se si considera che dopo ci vogliono quasi tre anni per assolvere al debito contratto per un qualcosa che dura pochi giorni. L’Italia vacanziera di un tempo non esiste più, oggi c’è una corsa sfrenata alle vacanze senza considerare a quello che viene dopo, specialmente in un momento delicato come questo, dove il lavoro manca un po’ per tutti.
Se un tempo a spostarsi erano i meridionali immigrati al nord, e l’unica occasione per stare un po’ vicino erano appunto le vacanze, oggi il ribaltamento delle abitudini ha portato solo ad uno sfrenato consumismo che non tiene in considerazione della possibilità di poterci andare o non in vacanza. Nessuno vuole rinunciare, perlomeno quelli che sono malati delle vacanze, pur sapendo che non hanno la possibilità per farlo. Volevano un popolo pieno di debiti, ci sono quasi riusciti, tanto che anche le vacanze sono un debito.
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