
ROMA – Il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, ha presentato nella sala stampa di Monteciotrio, insieme al vicepremier Luigi Di Maio e ai capigruppo di Camera e Senato di M5S e Lega, le proposte di legge costituzionale della maggioranza.
“Con queste riforme entriamo nella Terza Repubblica. Noi presentiamo ai cittadini proposte diverse, puntuali e omogenee. Nel caso ci fosse un referendum, cosa che ovviamente non temiamo affatto, agli italiani non chiederemo di tagliare il numero dei parlamentari consegnando, contemporaneamente, il Senato nelle mani ai consiglieri regionali col doppio lavoro come accaduto con il ddl Boschi. Noi diremo ai cittadini. ‘Volete tagliare il numero dei parlamentari?’. Punto e basta. Insomma, non ci saranno trappoloni come capitato nella precedente legislatura. Nella Terza Repubblica gli italiani non saranno più trattati come semplici elettori da convincere ogni cinque anni ma come cittadini sovrani. In questa terza Repubblica – spiega Fracarro – le Istituzioni diventeranno espressione di una vera comunità e non più di una ristretta élite. In questo senso queste proposte rappresentano la riforma del cambiamento che incarna alla perfezione lo spirito del progetto politico che ci ha portato al Governo del Paese. da oggi i rappresentanti politici dovranno solo chiedersi cosa vogliono i cittadini e non certamente cosa vogliono le lobby. Tagliamo i numeri dei parlamentari passando dagli attuali 945 a 600, tra deputati e senatori, il risparmio è stimabile nell’ordine di 100 milioni di euro l’anno, mezzo miliardo considerata l’intera legislatura. Una riduzione dei costi che va a sommarsi ai 40 milioni l’anno già tagliati dall’Ufficio di presidenza della Camera con il ricalcolo contributivo dei vitalizi ai quali si aggiungeranno altri 16 milioni al Senato. In una democrazia non vince il partito del non voto, ma vince la partecipazione. Il nostro obiettivo è quello di responsabilizzare i cittadini, l’esatto contrario di quanto è accaduto fino ad oggi con gli appelli ad andare al mare per limitarne la partecipazione democratica alle scelte fondamentali per la vita del Paese. Per noi democrazia è partecipazione, quindi ci saranno i referendum propositivo senza quorum ”.
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