
Al governo Conte va imputato la mancanza del principio di lealtà. Non è stato sincero con gli italiani. Durante la quarantena ha promesso mari e monti pur sapendo che non era possibile. Le casse del tesoro sono vuote. Ogni mese devono andare in giro per il mondo a vedere chi gli presta denaro. Bisogna mettere su qualcosa come 30/33 miliardi di euro per mandare avanti la baracca. A fine anno sono quasi quattrocento miliardi di debiti freschi. L’epidemia non ha fatto altro che aggravare una situazione pregressa. La condizione del paese Italia è questa.
Dal 1992 l’Italia è stata governata abbondantemente dal centrosinistra e dal centrodestra. I governi Berlusconi e Prodi sono andati per la maggiore. Poi sono arrivati una serie di governi tecnici, che a partire da Monti, hanno maciullato quel poco che restava del bel paese. La prima repubblica consegnava alla seconda un paese allo sfascio, la terza ha raccolto di nuovo macerie.
Oggi l’Italia è di nuovo al punto di partenza. Non ci sono le macerie per strada, ma c’è un’economia allo sbando che fa più paura delle macerie della seconda guerra mondiale. Con l’Europa le condizioni di vita e l’economia dell’Italia sono peggiorate. Oggi, a distanza di tre mesi abbondanti dall’inizio dell’epidemia, a Bruxelles si continua a discutere e non esce un euro. Pazzesco.
Conte ha sbagliato a dire agli italiani mettiamo questo e mettiamo quest’altro: i soldi non c’erano e non ci sono. Conte si è comportato come quel padre affettuoso che raccoglie le richieste del figlio ma sa che non può soddisfarle. Un figlio che chiede la macchina nuova, il papà dice il prossimo mese la compriamo, ma il mese dopo allunga al successivo, senza dire al figlio che non può comprargliela poiché non ha i soldi. La metafora va bene con l’atteggiamento tenuto da questo governo, perché così si è comportato. Non è stato leale. Conte non ha grandi responsabilità, ma chi è nel suo governo sì. Politici del PD, LEU e Italia Viva, hanno fatto parte dei governi di centrosinistra e dei governi tecnici, sono responsabili dello sfascio attuale. Anche loro hanno fatto parte della banda bassotti che portava il debito pubblico alle stelle e, nonostante erano debiti, continuavano a mettere in campo a sprecare le risorse. Ecco, per concludere, Conte doveva dire le cose come stavano realmente senza promettere. Non l’ha fatto perché doveva incolpare chi è al suo fianco. Il presente è distrutto dai guai del passato, chi siede in questo governo ha molte responsabilità, chi non ha colpe, sta diventando complice di un sistema che ha distrutte tutte le prospettive degli italiani.
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