
Non è bastata la sonora batosta elettorale che pose il PD locale all’apposizione dopo cinque anni di disastrosa amministrazione, ora sembra destinato a diventare opposizione dell’opposizione. In consiglio comunale si dimezza. Ora a essere rappresentativi del PD rimangono i consiglieri D’Alterio e l’ex sindaco Vitale, la quota femminile ha creato ognuno per fatti suoi un gruppo a se. Ora il consiglio comunale di Parete ha ben quattro opposizioni.
La pessima storia del PD locale è caratterizzata da diversi fallimenti politici, che hanno portato ad un crescente disastro che attualmente non trova più via d’uscita. Non ci sono stimoli che possono far accrescere i consensi nei confronti di un partito che, in diversi ambiti amministrativi, vive la peggiore crisi degli ultimi venti anni.
Come nel nazionale, anche nel locale non c’è quel cambio generazionale capace di attirare l’attenzione dell’elettore. Intorno al partito circolano sempre i volti noti di una storia disastrosa. A fare da contraltare c’è sempre il figlio dì, il nipote dì, il fratello dì, un vero ricambio non c’è mai, e sempre una vecchia logica politica che pilota la nuova, e chi non è d’accordo viene costretto a lasciare. È una caratteristica della sinistra che non muore mai.
L’attuale amministrazione Pellegrino in due anni e mezzo è riuscita a fare quello che il PD non ha fatto in quindici anni di amministrazione. Sarà veramente difficile, alle prossime elezioni amministrative, scardinare le cose fatte dalla giunta Pellegrino. Forse non ci sarà storia, o meglio ancora, presentare le liste sarà un lavoraccio per chiunque deve sfidare l’attuale amministrazione. Ci sono altri due anni e mezzo, dopo iniziano i giochetti locali per le prossime elezioni del 2020. Non si sa nemmeno se il PD esiste ancora per quella data, una cosa è certa, al momento a Parete è già un soggetto quasi spento.
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