
Siamo un paese strano: sappiamo affrontare le emergenze ma non sappiamo affrontare il dopo emergenze. È sempre andata così, da sempre. Le emergenze terremoto affrontate con spirito di sacrificio da parte di chi le affronta, poi tutto si ferma, e nulla si muove più. Vale per ogni tragedia che si verifica nel nostro paese.
Anche col coronavirus è successa la stessa cosa. In un momento tragico è stato chiesto aiuto a medici e infermieri per recarsi al nord, sopratutto in Lombardia, per far fronte alla carenza di medici e infermieri che si era verificata durante la lotta serrata contro il covid-19. In piena emergenza epidemia dal sud arriva la risposta massiccia per correre a soccorrere i fratelli del nord. Tanti giovani medici e infermieri rispondono alla chiamata della protezione civile. Dal sud rispondono e partono in tanti per l’ospedale realizzato alla fiera di Milano. Non solo, tanti altri partono per essere poi smistati lì dove occorrevano sanitari per affrontare l’emergenza. Da tutti furono chiamati eroi, perché non guardarono in faccia al rischio, ma attaccati alla loro professione, corsero a sostegno della causa.
A loro fu offerto un alloggio e un sostegno economico giornaliero. Ma in questi giorni, i cosiddetti eroi, sono stati invitati a lasciare le camere. Solo dopo la protesta dei sanitari, la regione Lombardia ha garantito fondi fino alla data pattuita. Sia il Policlinico che la Regione Lombardia si sono impegnati a coprire i costi, per chi ha lavorato in Fiera, fino al 31 luglio oltre a garantire posti in convitti.
L’Italia deve smetterla di continuare ad usare la solita prassi: quando c’è bisogno si elogia chi si prodiga, poi diventano invisibili. Istituzioni che prima applaudano e poi abbandonano. La sanità tutta ha bisogno di questi medici e infermieri, sarebbe il caso di studiare un piano per consentire, perlomeno ad una buona parte di loro, di rimanere in servizio. Il paese ne ha bisogno, la sanità continua ad essere un neo che nessuna politica riesce a risolvere, l’unico atto che finora si è fatto, è stato quello di tagliare posti letto, chiudendo tante strutture ospedaliere e tagliare sul personale. Il coronovirus deve essere l’insegnamento perfetto per ricostruire la sanità pubblica italiana, e nulla deve essere dimenticato perché è passata l’emergenza, la salute ha bisogno di essere curata sempre.
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