
Da settembre ad oggi tutte le misure prese non hanno portato grossi benefici. I contagi sono ancora molto alti, e i provvedimenti restrittivi presi non hanno portato a quel calo che si sperava. Siamo arrivati a dicembre, il natale alle porta impensierisce le autorità di mezza Europa.
Quello che sta accadendo nei fine settimana è lo specchio di quello che è successo in estate: le vie del centro delle grandi città sono state prese d’assalto per lo shopping natalizio. Da Milano a Napoli, passando per Roma, si registrati assembramenti e code davanti ai negozi.
La prima a reagire in Europa è stata la Germania. Infatti è stato deciso un lockdown nazionale o meglio più duro a partire dal 16 dicembre. Lo ha spiegato Angela Merkel, in conferenza stampa, confermando che il commercio al dettaglio e scuole sarà fermato dal 16 dicembre al 10 gennaio. “Le misure stabilite il 2 novembre non hanno agito a sufficienza”, si assiste di nuovo ad un aumento dei casi di covid “e una crescita esponenziale” del contagio, ha detto la Merkel.
Il primo a parlare di irrigidimento è stato il ministro Francesco Boccia, che non ha perso tempo per minacciare norme più rigide che colpiranno le libertà degli italiani durante il periodo di Natale. “In alcune strade ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale”, ha tuonato il ministro per gli Affari regionali. Che ha invitato i cittadini a fare un giro negli ospedali per comprendere la reale situazione sanitaria: “Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili”.
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