Già stamattina il Papa ha avvertito che in giro c’è il pericolo di fame. “Un pensiero speciale vada alle famiglie che già soffrono la fame, una delle conseguenze della pandemia”. Ha detto Papa Francesco nella messa a Santa Marta. “In questi giorni si sono evidenziate alcune conseguenze della pandemia. Una di queste è la fame. Si comincia a vedere gente che ha fame perché non può lavorare, perché non aveva un lavoro fisso”. Il Papa esorta a fare presto, e il messaggio è indirizzato ai governi di tutto il mondo.
Il nostro governo invece continua a correre dietro all’Europa, aspetta cosa gli dice e cosa gli farà fare, nel frattempo la situazione si complica sempre di più. Al sud la situazione è esplosiva, tanto che alcuni supermercati sono stati posti sotto scorta perché si teme l’esplosione della rabbia sociale. Come riporta La Repubblica, c’è un report riservato dell’intelligence, arrivato a Palazzo Chigi, che segnala un “potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate”. Nelle regioni del Sud la serrata dei negozi, lo stop al turismo, ai mercati, agli ambulanti e persino ai parcheggiatori abusivi, come conseguenza produce che, già dopo due settimane, ci sia un popolo alla fame. E che progetta rivolte organizzate sui social. A Palermo giovedì c’è stato un tentativo di saccheggio a un supermercato, poi fallito grazie all’intervento delle forze dell’ordine, ma fin quando le forze dell’ordine potranno fronteggiare una rivolta se già stanno fronteggiando una situazione delicata come quella del coronovairus. Ci sono aree sociali e territoriali fragili ed esposte a qualsiasi avventura. Il bilancio pubblico si deve prendere cura dell’intero tessuto sociale che in questo momento è entrato in difficoltà. Basta che il governo garantisca 300 euro al mese per famiglie e 450 per famiglia dove ci sono bambini. È molto semplice, possibile che il governo non lo capisca?