Mar. Mar 19th, 2024

PARETE- Stamattina la cittadina si è svegliata frastornata dopo il duplice omicidio di ieri mattina. Sulla bocca di tutti echeggia l’angoscia per come si sono svolti i fatti. Due brave persone, è l’unico commento che viene a freddo dopo la tragedia.

Ieri sera l’epilogo della vicenda con il fermo di Graziano Afratellanza, unico sospettato dell’efferato duplice delitto. Un quarantenne con problemi psicologici, e da poche settimana aveva ottenuto il Tso (trattamento sanitario obbligatorio), ma è troppo tardi, quello che doveva succedere è successo. L’uomo aveva seri problemi comportamentali e un raptus di follia può essere la causa che ha scatenato la furia omicida.

Due bravissime persone hanno perso la vita nel sonno, colpite alla gola da un figlio, nonostante i suoi problemi, che amavano. Due bravissime persone che hanno speso la loro vita per dare un futuro ai loro figli. Hanno lavorato la terra da bravi agricoltori, non si sono mai tirati indietro quando si è trattato di lavorare il doppio. Non meritavano questa morte atroce. Avevano più volte chiesto aiuto alle autorità competenti per far aiutare il figlio Graziano, ma niente, le risposte erano sempre le stesse “se non fa qualcosa non possiamo intervenire”. È troppo tardi, non serve più intervenire, è stato Graziano ad intervenire sui genitori, per sempre.

Due bravissime persone, Francesco e Antonietta, che oggi stavano godendosi quello sprazzo di serenità da pensionati. Francesco era solito, nelle sere d’estate, cimentarsi amatorialmente in balli nelle piazze del paese, nelle tante feste organizzate per divertirsi nei periodi estivi. Non sapeva ballare, ma si divertiva e faceva divertire. Antonietta lo seguiva, quando poteva, e spesso lo richiamava perché sudava troppo. Due anziani che facevano tanta tenerezza per la loro semplicità. Imprimevano ammirazione per come si erano amati e continuavano ad amarsi. Il destino ha voluto che morissero insieme, nello stesso letto, ma in maniera tragica. Non lo meritavano.

Spinti i riflettori, è il momento di riflettere. La tragedia di ieri deve essere un monito per tutti. La situazione che ha portato alla tragedia è anche figlia di una burocrazia che non da una mano. Ci sono persone che vanno aiutate al fine di evitare tragedie simili a quella di ieri. Occorre fare di tutto per aiutare soggetti con debolezze comportamentali che potrebbero determinare situazioni pericolose e analoghe. Fino ad oggi, quando i fatti di cronaca simili, successi in altri posti d’Italia, ci facevano sentire al sicuro: da noi non succede. Invece è successo, e tutti siamo scossi per un qualcosa che ci sembrava molto distante da noi, quindi la riflessione è un obbligo.

Francesco e Antonietta non meritavano questa orrenda morte. La vita non può finire così.