
Un mondo con 250 trilioni di dollari tra debito pubblico e privato le politiche nazionali da sole sono noccioline. In ogni angolo del mondo si combatte contro una crisi economica spaventosa, che non troverà facile soluzione finché non c’è una politica seria e capace di risollevare le sorti dell’economia mondiale. C’è chi entra in povertà, chi fugge dalle guerre, chi vive nelle dittature, chi in povertà c’è sempre stato, ma il mondo continua a girare al contrario.
I partiti, i politici, non possono fare altro che propaganda per aggirare i cittadini. Ma questo fino a quando il mondo non cadrà del tutto, e ognuno si ritroverà a fare i conti con una situazione che richiederà una nuova guerra per rimettere tutto al posto suo.
Evitare una guerra si può, ci vuole solamente un nuovo dopoguerra. Nel dopoguerra la politica e i politici si unirono sotto un’unica bandiera, si sbracciarono, e insieme, senza pretese elettorali alcune, ricostruirono tutto. Ecco, per evitare il peggio ci vuole una politica nuova, seria, fatta di donne e uomini come quelli del dopoguerra.
Oggi invece assistiamo ad una presa per i fondelli da parte della politica, capace solamente di fare propaganda, ma alla conta dei fatti, quando governano, non riescono a produrre il benessere per le nazioni. Ormai c’è poco da propagandare: le cose vanno male un po’ per tutti. I cittadini sono esasperati, e non trovano vie d’uscite perche il potere amministrativo non crea strade per uscire dall’inferno in cui si trovano le varie nazioni.
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