
Estate 1940. Roma, Corso Vittorio Emanuele, centro storico. Nel cortile dell’Istituto Tecnico Commerciale “Vicenzo Gioberti”, un palazzo appartenuto ai principi Boncompagni-Savelli e al Cardinal Fieschi, il quattordicenne Elio, figlio del custode Saturno, trascorre la sua mattinata in compagnia dei fratelli Piero , Marisa e Lucilla, giocando “a guidare il tram”. “Allora , signori, tutti a bordo, si parteee!..” , esclama il ragazzino, incontrando il malumore di Piero: Nooo, io non voglio gioca’ al tram!…Perché non giochiamo a campana?, è più divertente!…”. “Zitto Piero!…io voglio gioca’al tram co’Elio…tanto a campana vinci sempre te, perché sei ‘n’mprepotente!…”, protesta Marisa. “Oh, ma insomma, basta!…decido io , che oggi è er compleanno mio!…” , chiarisce perentorio Elio , aggiungendo: “Mò salite, che , se no, il tram parte!…”. “Attenzione , attenzione, prima fermata : Piazza Navona…prepararsi a scendere!…” , annuncia a gran voce il conducente Elio. “Eliooo…che , me fai il rumore del 67′ barrato?…dai , ti prego!…” , chiede Marisa, interrompendo il gioco. “Ah , er tram , sì e gioca’ a Campana , no ?…”, fa le sue rimostranze Piero, intimorito dall’arrivo della madre. “Bambini, eccovi, ecco dove eravate!…guardate che fra poco è pronto, si mangia!…Ma a che state giocando?…scommetto al tram!…Va be’ , adesso , però , Elio fa felice mamma e le canta quell’arietta d’opera che le piace tanto!…quella che ha cantato per la recita di Natale nel teatrino della parrocchia!…” . “Sì, mamma!…”, accetta entusiasta il ragazzo, presentando la sua esibizione, “Signore e signori , silenzio!… Dall’operetta “Al cavallino bianco”, eseguirò l’arietta : “Sigismondo”!…” . “Nooo, uffa!…” , protestano i fratelli, subito rimproverati dalla madre : “Bambini, su, non fate i maleducati, zitti un po’, che Elio deve cantare!…Elio, da grande , diventerà ‘n’ grande artista…anzi è già il re dell’operetta!…”.
“Dal cielo venni , la terra visitai , era talmente bella e quindi vi restai”. Questo l’incipit , con cui l’attore , cantante e doppiatore Elio Pandolfi introduce la sua autobiografia. Nato a Roma , il 17 giugno del 1926, da un custode e da una casalinga, cresce con i tre fratelli , Piero, Marisa e Lucilla nel centro storico della Capitale, coltivando sin da bambino la passione per il teatro e l’operetta. Diplomatosi in Ragioneria,nel 1945 si iscrive all’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, debuttando nel 1948 , a Venezia, presso il Teatro La Fenice, in “Le maleheur d’Orphée” di Milhaud. Entrato nella compagnia del Piccolo Teatro di Roma , diretta da Orazio Costa, nel 1949 viene scritturato dal regista Nino Meloni, su suggerimento della collega e amica Bice Valori, come “caratterista” ,nella compagnia del teatro comico musicale di Radio Rai. Artista versatile e dotato di una voce duttile, fra la fine degli anni Quaranta e la metà dei Cinquanta, partecipa a varietà radiofonici di Garinei e Giovannini e di Dino Verde , quali : “La bisarca”, “Caccia al tesoro”, “Briscola” . Esordito poi , in veste di cantante nell’operetta di Alfredo Cuscinà “La barca dei comici” , si dedica prevalentemente al teatro, interpretando commedie e riviste accanto ad artisti come Wanda Osiris, Carlo Dapporto , Lauretta Masiero, Febo Conti e Antonella Steni, attrice, quest’ultima, con la quale forma il duo più affiatato dello spettacolo leggero italiano. Cimentatosi nel frattempo anche con la televisione (interpreta il “cugino Collins” nello sceneggiato“Orgoglio e pregiudizio”, adattamento realizzato da Daniele D’Anza dell’omonimo romanzo di Jane Austen) e con il cinema (“Altri tempi” di Alessandro Blasetti), nel decennio Sessanta prende parte a diverse trasmissioni radiofoniche di intrattenimento e satira della Rai , ideate da Dino Verde e Antonio Amurri , quali: “Urgentissimo”, “Scanzonatissimo”(insieme con Antonella Steni e Alighiero Noschese), “Cappello a cilindro”, “20.30 Express” e “I discoli per l’estate”. Doppiatore di numerosi personaggi animati delle pubblicità di “Carosello” , voce di “Stanlio” nelle “comiche” della coppia “Laurel e Hardy” e di attori come Groucho Marx e Spencer Tracy, nel ventennio Settanta/Ottanta torna a calcare i palcoscenici con commedie musicali (“Alleluja brava gente” di Garinei e Giovannini), commedie leggere(“Le femmine Puntigliose” di Goldoni, “Il vizietto” di Luciano Salce) e operette (“Al cavallino bianco”, “La vedova allegra”). Lettore in programmi radiofonici Rai, quali: “Mi racconti una fiaba?”, “Impara l’arte”, “Il Signor Bonalettura”, ospite fisso del programma “Hollywood Party”,dal 2002 conduce su Radio Tre “Di tanti palpiti”. Direttore artistico del Premio Nike per il Teatro, continua a portare in scena spettacoli e recital musicali (“Operetta mon amour”, “Le vespe Terese”, “Letterine per Silvia e altri sogni”). Tributato nel 2016 del Nastro d’Argento alla carriera ,in occasione della presentazione alla casa del Cinema di Roma del documentario a lui dedicato “A qualcuno piacerà”,ha dichiarato : “Sebbene abbia festeggiato i sessantacinque anni di carriera , io , quando sono in scena, faccio ancora tutto con passione. Perché bisogna sempre bruciare di passione quando s’interpreta qualcosa. Del resto, noi siamo qui per questo. Per bruciare sino alla morte, che è l’ultimo atto della vita e completa l’azione trasformandola in cenere…E poi io debbo ripagare il debito che ho con mia madre, che aveva ben capito dei miei talenti e con Bice Valori, che,quei talenti, li ha fatti apprezzare a chi ne era ignaro. A loro, devo tutto!” .
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