
Estate 2018. Melpignano (Lecce). Nella piazza antistante l’ex convento degli agostiniani, il cantautore e musicista Eugenio Bennato sta provando le canzoni che eseguirà in occasione della “Notte della Taranta“, Festival annuale di musica dedicato all’omonima danza popolare, quando dalla prima fila della platea si sente squillare un cellulare e una voce rispondere: “Teresa, tesoro mio, metti giù, per favore!…mo’ non ti posso rispondere!…Ja, fammi questa cortesia, che qui c’è gente che suona!…Sto alle prove della “Taranta”!…”, urla,agitandosi, il custode della struttura, subito incalzato dal cantautore, che , smesso di suonare, esclama: “Scusi, lei, Signore!…guardi che qui stiamo provando per il concerto di stasera…se deve telefonare può uscire dal chiostro, c’è una zona riservata!…”. “No, scusate Signor Bennato…al telefono era mia moglie che voleva sapere se tornavo a casa per pranzo…Quello, il fatto, è che mia moglia cucina sempre un sacco di roba e se io non torno non se la mangia nessuno e poi è un peccato buttarla!…”, spiega il custode. “Si va be’…va bene, ho capito!…resti pure se vuole…ma ci faccia lavorare!…”, chiede Bennato, riprendendo a suonare la chitarra, nuovamente interrotto, dopo poco, dallo squillo del cellulare del custode. Scusate ancora una volta, Signor Bennato!…e questa è la suoneria dei messaggi: ho dimenticato di disattivarla!…Sa, era mio figlio ,Antonio, il piccolo di casa: tredici anni a dicembre..mi ha mandato un messaggio per chiedermi di andarlo a prendere a calcetto…”, cerca di giustificarsi il custode. “Calcetto o non calcetto, qua dobbiamo provare: come glielo devo dire?”, sbotta Bennato, continuando: “…Senta , glielo spiego meglio: la musica è una cosa seria…la musica è melodia e la melodia non nasce così,per caso!…la melodia della Taranta e, la melodia in generale, è una scintilla misteriosa che sintetizza il mondo e l’armonia delle cose…Mo’, al mondo, secondo lei, gliene importa qualcosa se sua moglie cucina o se suo figlio gioca a calcetto!…La composizione artistica è un’esperienza che trascende la dimensione reale… quindi, il suo flusso non può e non deve essere interrotto dal suono di un cellulare!…La melodia è la ricerca del nuovo, di qualcosa che prima non c’era, che non esisteva, e del bello…e la ricerca della novità e della bellezza richiedono silenzio e concentrazione …Il punto di partenza per un musicista è il fatto musicale, il gesto fisico di suonare , ma poi gli accordi e le note di una chitarra o di un pianoforte o di qualsisasi altro strumento diventano espressione del respiro dell’Universo…altro che suoneria di un cellulare!…”.
“L’universo della Taranta non è solo ritmo, festa, musica, ma è anche qualcosa che rappresenta il gesto, la pittura, il teatro. Quando si parla di Taranta si descrive un mondo. Non si parla solo di canzoni, c’è anche il cinema per esempio. Mi viene in mente Edoardo Winspeare, che ha realizzato dei film sul tema e che vive a Lecce, o tanti altri coreografi. Mi fanno molto piacere questi contributi, perché ritengo che al di là dei linguaggi che esprimono, gli artisti debbano venire fuori e farsi sentire , perché l”arte è una scintilla misteriosa che serve oggi più che mai, perché riesce a sintetizzare il mondo e a far crescere le cose. Per questo, la voglia che ho di inseguire le melodie è una sorta di ricerca della felicità. Ed è una sensazione precisa, che accade quando realizzo qualcosa che prima non esisteva. Non sempre succede, ma quando accade è fantastico ed è una vera magia”. Così, il cantautore e musicista Eugenio Bennato in un’intervista rilasciata a un quotidiano, in occasione della partecipazione al Festival della Taranta del 2013. Nato a Napoli il 16 marzo del 1948, sin dall’adolescenza è attratto dalla musica, passione condivisa con i fratelli Edoardo e Giorgio. Laureatosi in Fisica con una tesi sulle alte energie, nel decennio Settanta decide di dedicarsi completamente alla musica, fondando nel 1969, insieme con Carlo D’Angiò, la “Nuova Compagnia di Canto Popolare” e nel 1976 il gruppo dei “Musicanova“. Autore di colonne sonore per il Cinema, per gli sceneggiati televisivi, per il Teatro e il balletto classico (“L’eredità della priora“, tratta dall’omonimo romanzo di Carlo Alianello, “Domani si balla”, “Don Chisciotte-frammenti di un discorso teatrale” di Maurizio Scaparro, “A Sud di Mozart” per l’Aterballetto di Reggio Emilia, “La stanza dello scirocco“, “Totò sapore“), nel 1998 dà vita al movimento “Taranta Power” , collaborando con i maestri della musica etnica di varie Regioni del Sud, tra i quali: “I cantori di Carpino”, Matteo Salvatore e Antonio Infantino, i gruppi salentini “Alla Bua” e “Aramirè”, il gruppo calabrese “Phaleg“, i Solisti della Tarantella di Montemarano. Quindi, incisi i due LP “Lezioni di Tarantella” e “la Tarantella del Gargano” e , pubblicato l’album omonimo “Taranta Power”, nel 2000 fonda a Bologna , con la collaborazione di Silvia Coarelli e Mariastella Martella, la “Scuola di Tarantella e danze popolari del Mediterraneo”, con l’obiettivo di recuperare, studiare e divulgare i balli popolari del Sud. Fatta conoscere la Taranta in Italia e all’estero, grazie alla partecipazione ai Festival Internazionali della World Music di Peter Gabriel (Melbourne e Singapore nel 2001 e Londra nel 2002), tiene concerti in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, passando per le Filippine e la Thailandia. Nello stesso periodo, assunta la direzione artistica del “Carpino Folk Festival“in Puglia e del Festival Tarantella Power in Calabria, diretto insieme con l’associazione Arpa, nel 2002 pubblica il disco “Che il Mediterraneo sia”, in cui sperimenta la vocalità della lingua araba, il cui singolo ,che dà il titolo all’album, viene scelto come sigla delle trasmissioni Rai “Shukran” e “LineaBlu“. Nel 2007 , inciso il disco “Sponda Sud”, partecipa al Festival di Sanremo con il brano “Grande Sud”, interpretato in coppia con Pietra Monteorvino, collega, moglie e madre dei suoi due figli, Fulvio e Carola , nel quale utilizza per la prima volta la chitarra battente. In seguito, composto “Brigante se more“, inno dei dissidenti del Sud e del Nord d’Italia, si cimenta nella scrittura del libro omonimo e del saggio “Ninco Nanco deve morire-Viaggio nella storia e nella musica del Sud”. Nel 2011, celebrato il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, scrivendo dieci ballate raccolte nel disco “Questione meridionale“, compone una “Suite per orchestra e voci popolari“,eseguita dall’orchestra e dal coro del Teatro San Carlo ediretta da Julian Kovatchev e l’opera “L’amore muove la Luna“. Divenuto ambasciatore del Mediterraneo, nel 2017 incide l’album “Da che Sud“, cui segue un tour teatrale in Italia e nelle p capitali nordafricane come Cairo, Rabat, Tunisi e Algeria, e compone “Qualcuno sulla Terra-canzoni inedite sulla natività“, corale a sei voci con la partecipazione di Pietra Montecorvino, rappresentata in varie chiese in occasione delle festività religiose. Nel 2018, tenuto a Bruxelles un concerto al Parlamento Europeo, nell’ambito della Giornata dedicata ai diritti umani, festeggia i vent’anni di Taranta Power con un Festival in piazza del Plebiscito, a Napoli, alla quale prendono parte anche Arisa e Dolcenera. Pubblicato nel 2020 il disco “Qualcuno sulla terra diviene” ela riedizione di “A Sud di Mozart”, di recente ha dichiarato: “Io credo nella funzione dell’Arte e nella capacità di rinnovarsi. Se non c’è quella , qualsiasi fenomeno si inaridisce. Quando fondai la Nuova Compagnia di Canto Popolare , ero ragazzo e dovetti essere abbastanza folle, perché feci qualcosa in controtendenza: affermare l’esistenza di una musica delle Regioni, di tutte le Regioni d’Italia. Fu una scelta coraggiosa, che aveva come conseguenza l’apertura mentale al diverso. Per questo mi fa piacere che oggi dalla mia musica arrivi questo messaggio. Perché sicuramente la musica popolare è diversa ,nel senso che lo specifico che porta è ciò che si contrappone alla cultura dominante. Quindi, mi è sembrato abbastanza naturale, una volta fondata Taranta Power nel 1998, e avendo iniziato un nuovo viaggio, parlare di Mediterraneo e della presenza degli extracomunitari in Italia con la loro cultura , le loro fiabe , le loro melodie”.
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