
ROMA – Sembrava tutto perfetto fino a quando non sono cambiate le carte in tavola. Dal momento in cui è arrivato un governo che in campagna elettorale aveva promesso meno migranti, è finita la pacchia degli sbarchi. Un sistema condito con tanti soldi, tutti finiti nelle mani di coop, Ong, associazioni umanitarie, che introno ai migranti hanno lucrato moltissimo.
Ora il sistema degli sbarchi si è fatto più rigido. Le navi non attraccano più nei porti italiani. Tanto che l’Europa è andata in bambola, tutti hanno iniziato a infierire contro l’Italia che, finora, grazie a governi inconcludenti, avevano permesso a tutti di riversarsi sulle nostre coste. Paesi come la Spagna sono stati costretti a far attraccare nei loro porti le navi delle Ong. Paese come Francia, paladino dei respingimenti alle frontiere, ha iniziato ad offendere l’Italia con paroloni grossi, ma solo per difendere se stessi.
L’Europa si è trovata di colpo colpevole di non aver fatto nulla per aiutare l’Italia a smistare i tanti disperati che vagano nelle nostre strade e piazze senza sapere dove andare e cosa fare. Bruxelles in un primo momento è sembrata quasi farsi in disparte come se il problema non la toccasse da vicino. Salvo, poi, ricredersi perché ognuno vuole riscrivere gli accordi di Dublino. La falsa Europa ha fatto sì che è uscito fuori il peggio di se dimostrando di essere un’unione sulla carta, ma nei fatti ogni stato è fine a se stesso e decide per se stesso.
Proprio sui migranti è caduto l’impero europeo. Un impero senza Re, che su un problema cosi grande ha dimostrato di non avere le carte in regola per affrontarlo. Milioni di disperati fuggono, ma non possono essere accolti tutti, è normale. Il caos dell’immigrazione ormai sta avendo dimensioni gigantesche, e proprio l’Europa sta fornendo prove d’inconsistenza. Ci troviamo davanti a un sistema europeo che non compone gli stati uniti d’Europa, ma una aggregazione di tanti piccoli poteri consolidati che nessuno vuole perdere.
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