AVERSA- la struttura di Pronto soccorso del Moscati di Aversa ha diverse difficoltà che spesso portano all’esasperazione i pazienti che ne fanno ricorso nei momenti di difficoltà di salute. Spesso ne abbiamo parlato dalle colonne di questo giornale, ma inascoltati come sempre. Il pronto soccorso presenta carenze di personale. Personale che deve soddisfare un bacino di utenza vasto che comprende tutto l’agro aversano e i paesi di Napoli nord.
Ed ecco che spesso si registrano situazioni di incandescenza da parete di qualche familiare esasperato forse dalle lunghe ore di attese. Ed è quello che è successo ieri sera intorno alle venti, quando un papà di un bambino di cinque anni ha iniziato ad infierire contro gli infermieri alla postazione di primo soccorso. L’uomo si è scagliato contro le porte della struttura mandando in frantumi i vetri, poi si è scagliato contro due infermieri, un uomo e una donna, che hanno riportato ecchimosi in varie parti del corpo. All’arrivo di una pattuglia dei carabinieri, l’uomo si è scagliato anche contro un militare. L’uomo è stato fermato e portato in caserma per gli adempimenti del caso. Dalla prima ricostruzione risulta che l’uomo avrebbe preteso, dopo essere giunto con la famiglia al pronto soccorso del Moscati alle 19,12, come risulta dagli atti del triage per un dolore a una spalla. Alle 20, però, incurante dei casi che avevano la precedenza per gravità, l’uomo aveva preteso di entrare all’interno senza attendere il proprio turno e senza, a detta degli addetti ai lavori, che vi fosse un’urgenza a motivarlo.
Un gesto ingiustificabile che non da ragione all’uomo, poiché la responsabilità del cattivo funzionamento del pronto soccorso del Moscati è da attribuire solo ai vertici dell’Asl regionale che mal gestiscono situazioni di crisi come quella del Moscati. Ci fu una festa intorno all’inaugurazione del drappello di polizia all’interno del pronto soccorso che era gestito direttamente dalla questura di Caserta, ma che è durata solo un paia di mesi.