
Inverno 1994. Fukuoka (Giappone) . Sul palcoscenico del Gran Teatro , edificato negli anni Cinquanta per celebrare la famiglia imperiale degli Heisei , il cantante , attore e showman italo-americano Frank Sinatra , noto in tutto il mondo come “The voice” (“la voce” ) , sta tenendo un concerto. Il carismatico intrattenitore , accompagnato da un’orchestra di fiati (otto tromboni , cinque sax e una sezione ritmica di quattro elementi) , esegue uno dopo l’altro i brani che lo hanno reso una “leggenda vivente” della musica . Con voce nitida intona “I get a kick out of you” , “They can’t take that away from me”; con movimento fermo e deciso dei polsi impugna il microfono con una mano, ipnotizzando la platea con lo swing di “I’ve got you under my skin” , “The lady is a trump” e di “You make me feel so young” . Malinconico mattatore della notte orientale , interpreta con intensità e potenza la ballata “Strangers in the night” , mentre i numerosi spettatori , sul finire del ritornello , prorompono in uno scrosciante applauso . Poi , interrottasi la musica , spentasi ogni luce in sala (con l’unica eccezione di un riflettore) , prende la parola : “Signore e signori , spero fin qui di avervi entusismati …voglio dire : ci siamo divertiti , non è vero ? …Ora però ho una verità scottante da rivelarvi ….Lo scorso 12 dicembre , giorno del mio compleanno , ho compiuto settantanove anni e , benchè mi senta forte e ancora capace , sono consapevole che per me , ormai , è troppo tardi !…insomma , credo di aver già dato abbastanza per questa vita !…vi annuncio quindi che questa sarà stata l’ultima volta che avrete sentito cantare dal vivo “The voice” ! …perciò ascoltate bene la prossima canzone : vi racconterà che il vecchio Frank ha vissuto come voleva …a modo suo !…. ” . Terminato di cantare la strofa finale del brano “My way” , il pubblico , commosso , regala al “saloon singer” , allontanatosi nel frattempo dalla scena , un’ovazione durata alcuni minuti , costringendolo quindi a rientrare e a riesibirsi prima di congedarsi e di abbandonare definitivamente il palcoscenico .
“Qualunque cosa si dica di me non ha importanza . Quando canto , credo di essere sincero …il pubblico è come una donna : se sei indifferente è la fine !” . Con queste parole il cantante americano cominciava a parlare di sè nell’autobiografia dal titolo “Frank Sinatra The voice” , curata dalla giornalista Deborah Holder . Nato il 12 dicembre del 1915 a Hoboken(New Jersey) dagli immigrati italiani , il siciliano Antonio e la ligure Natalina , pugile , vigile del fuoco l’uno , negoziante , cameriera l’altra, trascorse l’infanzia e l’adolescenza a New York , in un appartamento del quartiere di Little Italy . Studente della “A.J.Demarest High school” , negli anni della “Grande depressione” , sull’onda dell’ammirazione per Bing Crosby , abbandonò gli studi per dedicarsi a tempo pieno al mestiere di cantante . Interrotti i rapporti con i genitori , contrari alla sua scelta , per mantenersi lavorò come operaio portuale , mestiere che svolse fino al 1951 quando , notato dal trombettista Harry James durante uno spettacolo , fu ingaggiato dal gruppo degli “Hoboken Four” , con cui vinse un concorso per talenti , indetto da “Radio MajorBowes’Amateur Hour” . Crooner presso il “Rustic Cabin”e il “Dance Parade” di New York , fra il 1938 e il 1939 si esibì accompagnto dall’orchestra di Tommy Dorsey , riscuotendo enorme successo con i brani “All or nothing at all” e “I’ll never smile again”. Intratteniotore delle truppe americane nel corso della seconda guerra mondiale , fra il 1942 e il 1944 siglò un contratto con le casa discografica “Columbia Records” , incidendo numerose canzoni entrate nella classifica degli LP più venduti . Affermatosi in patria come “The voice” (“la voce”) , in quegli stessi anni esordì come attore nelle pellicole , prodotte dalla “Metro Goldwyn Mayer” e dirette da Tim Whelan , George Sidney e Stanley Donen , “Higher and Higher” “Due marinai e una ragazza” e “Un giorno a New York” , interpretate queste ultime a fianco di Gene Kelly . Rescisso il contratto con la “Metro Goldwyn Mayer” , negli anni Cinquanta Sinatra ritornò sul palcoscenico in veste di cantante , tenendo presso il “Copacabana” , noto locale di New York , fino a tre concerti a sera. Portato in giro per i teatri d’Europa uno spettacolo musicale , ingaggiato dalla “Capitol Records ” , casa discografica del già famoso cantante jazz-swing Nat King Cole , incise , prodotto da Voyle Gilmore , la canzone “I walking behind you” , rimasta per ben dieci settimane al settimo posto nella classifica dei brani più ascoltati . Con una formazione musicale diretta da Nelson Riddle e da Bill May e composta da fiati (otto tromboni , cinque sax e una sezione ritmica di quattro elementi) , realizzò i 33 giri di genere swing “I’ve got the world on a string” e “South of the Border” , preludio alla pubblicazione dell’album di otto canzoni dal titolo “Songs for young lovers” . Premiato con due Oscar per le interpretazioni di complessi personaggi secondari nei film di Fred Zinnemann e Otto Preminger “Da qui all’eternità” e “L’uomo dal braccio d’oro” , nel 1955 fu scritturato dal produttore musicale Wialliam Morris. Attore consumato accanto alle dive Rita Hayworth , Kim Novak e Grace Kelly nelle pellicole di George Sidney e Charles Walters “Pal Joey” e “Alta società” , nel 1956 incise l’album “Songs for swingin’lovers!” e con gli artisti Dean Martin , Sammy Davis Jr , Peter Lawford e Joey Bishop fondò a Las Vegas la compagnia del “Rat Pack” , con la quale recitò e cantò in spettacoli teatrali e in film come “Colpo grosso (Ocean’s eleven”) , diretto da Lewis Milestone . Nel decennio Sessanta , sebbene impegnato nella lotta contro la segregazione razziale , non trascurò la carriera di cantante e attore , girando , diretto da Mark Robson e da Jack Donohue , “Il colonnello Von Ryan” e “U-112 assalto al Queen Mary”e incidendo i brani “Strangers in the night” e “My way” . Conquistata la vetta delle classifiche internazionali , negli anni Settanta trascinò le folle nel corso di alcuni concerti tenutisi a Las Vegas , presso il “Caesar Palace” e a New York , presso il “Madison Square Garden”e la “Carnegie Hall” . Compiuti i quarant’anni di attività , abbondonati i set cinematografici , non smise però di cantare . Nel 1980 dunque incise il disco “Trilogy : Past, Present and Future” , vincitore di un Grammy Award e si esibì in una serie di spettacoli dal vivo , duettando con artisti del calibro di Sammy Davis Jr e Liza Minnelli. Compiuti i settant’anni d’età e i sessanta di carriera , nel 1994 diede l’addio definitivo alle scene . Affetto da disturbi della memoria e da una patologia cardiaca , il 26 ottobre del 1996 si ritirò nella sua casa di Malibù (Los Angeles) . Colpito ripetutamente da infarto , morì il 14 maggio del 1998. Personaggio dal temperamento schivo e umile , diceva di sè : “Secondo tutti sarei un grande dello show business , ma a dire il vero ho avuto molto meno successo di quello che si potrebbe credere . Gli psicologi hanno cercato di analizzare i motivi con ogni sorta di teoria . Avrei potuto spiegarglieli io . Erano gli anni della guerra e c’era tanta solitudine e io ero il ragazzo del negozio dietro l’angolo . Ecco tutto”. Rimpianto e amato dai figli Nancy , Frank Jr e Tina (avuti dalla prima moglie Nancy Barbato , sposata nel 1939 ) e da colleghi come Peter Bogdanovich , che dichiarò : “Ho sempre trovato sorprendente l’aria sperduta che aveva Frank quando non cantava o non interpretava un ruolo . Una delle cose che ricordo meglio di lui è lo sguardo : il distacco e la tristezza dietro il distacco . Era di scorza dura , ma sempre gentile” , a chi gli chiedesse chi fosse Sinatra , senza infingimenti e ipocrisie , rispondeva : “Chi è Frank Sinatra ? …non lo so , non mi pongo domande . Quando inizi a parlare con te stesso significa che sei infelice , che vuoi cambiare . Io non voglio cambiare . Sono soddisfatto di quello che sono” .
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