
Quando parli con i giovani vede che la stragrande maggioranza è orientato a partecipare continuamente ai concorsi nelle forze dell’ordine. loro la chiamano l’unica possibilità. Chiaramente non c’è posto per tutti, i più fortunati ci riescono e si mettono a posto la vita per sempre, per gli altri c’è davanti un calvario infinito. È più che logico, perché certamente non c’è posto per tutti nella penitenziaria, nella polizia, nei carabinieri, nella guardia di finanza, nei vigili del fuoco, nell’esercito, aeronautica ecc.
Sono posti limitati ma, nonostante tutto, è il sogno di tantissimi giovani. Gli altri, quelli che rimangono fuori, rincorrono un lavoro serio e duraturo, ma in circolazione non c’è. Per questa parte c’è disperazione, perché o trovano precarietà o trovano sfruttamento. Un lavoro serio è come trovare un ago nel pagliaio.
Le aziende continuano a chiudere o delocalizzano. Se ne fregano del nostro paese, dove la burocrazia e l’asfissiante fisco, non consentono di fare impresa. Vanno via lasciando a secco i rubinetti dell’occupazione che deve garantire futuro.
I giovani sono penalizzati, ma insieme a loro c’è una fascia di cinquantenni che non trova più lavoro. Per loro il dramma è doppio, poiché hanno famiglie sulle spalle e non possono più mantenerle. Per questi soggetti c’è una disperazione tale che spesso li spinge a rinunciare perfino alla vita come soluzione al dramma.
Purtroppo la politica continua a sorridere, mentre c’è chi vive quotidianamente nella disperazione.
Articoli simili: