
ROMA- Sono fiducioso che i giovani possono essere quella marcia di cui ha bisogno l’Italia per uscire da un sistema che ha penalizzato soprattutto loro. Se analizziamo le cose come stanno, il popolo italiano è stato fascista quando c’era al potere Mussolini, e subito dopo antifascista, ma tutto per convenienza. Il popolo italiano è sempre stato di qualcuno, non è mai stato di se stesso, ma semplicemente per ottenere qualcosa. Anche con la venuta della Repubblica gli italiani si sono schierati da una parte e dall’altra, ma il potere non si è mai schierato dalla parte dei cittadini. Gli italiani sono abituati a cambiare bandiera come cambia il vento.
Si parla molto di giovani, del loro futuro, del loro essere, spesso si parla male dei giovani, ma non è così. Chi gira parla con chiunque, ascolta le idee, la voglia, l’entusiasmo, e posso garantirvi che i giovani questi ingredienti li possiedono tutti. Le idee non gli mancano, la voglia di rischiare pure, e l’entusiasmo di crederci è più forte di loro. Finora sono rimasti sulla difensiva, si erano quasi arresi, ma da un bel po’ di tempo credono di più in se stessi. A quello che non credono è la politica, e su questo aspetto c’è da credere che saranno proprio i giovani il cambiamento che nessuno si aspetta.
Alle prossime politiche i giovani con aspettative serie, e sono tanti, l’80% del pacchetto giovani, metteranno tanti puntini sulle i, e possono essere l’ago della bilancia e determinare il futuro politico del nostro paese. Loro non vogliono arrendersi, quindi i giovani se ne stanno rendendo conto che sono loro il vero futuro della nazione. Molti di loro sono ancora indecisi. Ma il tempo da qui alle elezioni è ancora lungo, rifletteranno ma di sicuro con occhio scettico nei confronti di coloro che finora ha bloccato il loro entusiasmo di crederci.
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