Mar. Mar 19th, 2024

Settembre 2009. Venezia. Sessantaseiesima edizione della Mostra Internazionale del Cinema . Presentazione di “Negli occhi”,            film-documenatrio dei registi Daniele Anzellotti e Francesco Del Grosso , dedicato all’attore Vittorio Mezzogiorno, prodotto dalla figlia, Giovanna, anch’essa attrice.  In sala ,  Michele Placido , seduto in prima fila  , attende l’inizio della proiezione , conversando con la Mezzogiorno :“Che piacere vederti  , Giova’ , ti trovo bene!…sempre bella , ancora più bella!…’Sto film , allora , che mi dici ? , com’è venuto ? ….eh…sapessi quante ne avrei da raccontare ancora su papà tuo !…Vittorio era….Vittorio è , in assoluto , il migliore attore del nostro cinema!…Oh, scusa , Giova’!…io ti ho travolta con le mie chiacchere senza lasciarti nemmeno il tempo di rispondere !…Nè , mò parla tu , parla tu!…” , interrompe di colpo il monologo , l’attore. “Grazie per essere venuto , so che avevi degli impegni ?! …Papà ,ne  sarebbe stato contento !” , sussura pacata , la Mezzogiorno. “Uh, Giova’!…ma tu lo sai che ogni anno che passa assomigli sempre di più a tuo padre? …e non mi riferisco soltanto alla recitazione..”, precisa Placido , aggiungendo: “Oh, la stessa riservatezza , sa ? ….tale e quale!…sempre di poche parole!...per non parlare poi dell’intensità dello sguardo !…negli occhi , si legge negli occhi,che siete padre e figlia !….Oh, mò silenzio , che hanno spento le luci e sta per iniziare il film!…” .

“L’immagine legata alla bellezza pubblica non ha valore. Possono fare di te quello che vogliono . E’ una costruzione . E’ come gli altri vogliono che tu sia in quel momento . Io lo so , lo accetto , ma se posso mi sottraggo” : così l’attrice Giovanna Mezzogiorno , nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale “Io donna” , qualche anno fa. Nata a Roma , il 9 novembre del 1974 , dagli attori Vittorio Mezzogiorno  e  Cecilia Sacchi ( figlia nel noto critico cinematografico, Filippo) ,terminato il liceo , intraprende gli studi di recitazione presso il laboratorio parigino del regista Peter Brook. Debuttato in teatro, nel 1995 , a un anno dalla scomparsa improvvisa del padre, interpreta “Ofelia”in“Qui est là”,riadattamento dell’ “Amleto” di William Shakespeare. Esordito anche sul grande schermo, con la pellicola diretta da Sergio Rubini  “Il viaggio della sposa” , si aggiudica il premio “Ennio Flaiano” , dividendosi successivamente tra gli impegni cinematografici ( “Del perduto amore”di Michele Placido  e quelli televisivi ( “I Miserabili” , serie tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo). Raccolto largo consenso presso il pubblico con il film di Gabriele Muccino “L’ultimo bacio”, nel 2002 interpreta  la giovane giornalista del Tg3 , Ilaria Alpi , morta  durante la guerra in Somalia , in circostanze ancora da accertare , nella pellicola “Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni” di Ferdinando Vicentini Orgnani , grazie alla quale ottiene un Nastro d’Argento come “migliore attrice protagonista”. Tornata di nuovo sul set nel 2003, per girare il film di Ferzan Ozpetek “La finestra di fronte”, si aggiudica i riconoscimenti : David di Donatello , Nastro d’Argento , Globo d’oro,  Ciak d’oro e premio Flaiano. Interprete intensa della miniserie Rai “Virginia-La monaca di Monza”, storia del celebre personaggio del romanzo “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni , nel 2005 è “Sabrina” , giovane doppiatrice , vittima di abusi durante l’infanzia,  nella pellicola di Cristina Comencini , “La bestia nel cuore”, con la quale vince la Coppa Volpi ,nella sessantaduesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Ancora protagonista di film di successo fra il 2006 e il 2011 , come : “La prima linea” di Renato De Maria , “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo e “Vincere” di Marco Bellocchio , interpretazione quest’ultima che le vale un Nastro d’Argento e un Globo d’Oro , nel 2011, sposatasi con il macchinista Alessio Fugolo e , divenuta madre dei gemelli Zeno e Leone ,  abbandona momentaneamente il Cinema , per farvi poi ritorno nel  2014, con la pellicola  “I nostri ragazzi”, del regista  Ivano De Matteo , tratta dal romanzo ” La cena di Koch”, amara disamina sulla famiglia . Cavaliere delle Arti e delle Lettere , su iniziativa del Ministro della Cultura francese , ha rivelato : “Ho passato l’infanzia tra Roma e Parigi , medie e liceo a Milano , poi di nuovo Parigi . Non c’è bisogno di un’abitazione per mantenere la continuità . Mia madre aveva la casa tappezzata di foto. Io no. Cerco di non circondarmi di volti che mi guardano , non voglio occhi addosso. Ho moltissime foto dei miei genitori, ma negli scatoloni , nei cassetti . In casa ce n’è solo una, in  cucina. Di loro , ricordo la risata. Litigavano molto , ma poi avevano momenti di condivisione , da cui io ero esclusa. E ridevano. Ridevano tantissimo…. Non vorrei tornare indietro…. Se potessi , vorrei riavere i miei genitori , ma oggi, con tutto quello che c’è adesso di nuovo” .