Mar. Mar 19th, 2024

Primavera 2012. Roma, Campo de’Fiori. Nel supermercato rionale , l’attrice Giuliana De Sio si appresta a fare la spesa , girando in incognito tra i reparti del grande magazzino. Mentre la voce di un adetto annuncia al microfono l’offerta speciale del giorno, l’artista si avvicina al bancone della frutta per acquistare dei pomodori, subito riconosciuta, malgrado un paio di invadenti occhiali neri, da un’anziana massaia. “Giovanottooo…giovanottoooo!…” , chiama a gran voce il responsabile del settore, la signora, “Che , me sa di’ se questi pomodori so’ bboni pe’ fa’er sugo?…Secondo me so’ troppo grossi..saranno , come si dice ?, biologici!…” . “Mi scusi, signora…”, prende la parola l’attrice, “Guardi , quelli che lei sta mettendo nel sacchetto sono pomodori tondi…I pomodori tondi sono così per natura !…Sono grandi , perché c’è più filetto, più polpa…quindi sono buoni per il sugo…Anche se , oddio!, per un’ottima pasta con il sugo di pomodoro, io , da buona napoletana, preferisco i pomodori del “piennolo”…ha presente quei pomodorini che sembrano grappoli d’uva?…ecco,quelli!…”.”Ma…iol’ho riconosciuta…lei è l’attrice…’spetti che mò me ricordo…lei è…sì, lei è la De Sio…Teresa De Sio!…”. “Eh, Signora mia, ci siamo quasi!…De Sio è De Sio, ma Teresa…”, precisa sarcastica l’artista, continuando : “Se ancora mi ricordo, data l’età che avanza, “Teresa” dovrebbe essere mia sorella, la cantante …io , invece, sono “Giuliana”,l’attrice!…comunque, signora, fa lo stesso, non si preoccupi!…” . “Oh, mi scusi tanto!…io con i nomi m’ipiccio sempre!…“, si schermisce l’anziana, “Ad ogni modo , le faccio tanti complimenti…io e mio marito la guardiamo sempre, sa?…ultimamente ci siamo appassionati a quello sceneggiato : come si chiama?…”L’onore e il rispetto”…lì , però, lei è tanto cattiva…Senta, che me la leva una curiosità?,  ma com’è che in Tv le fanno fare solo la cattiva?…forse , sarà perché a guardarla incute soggezione?…Si figuri che quando l’ho vista , qua, al bancone, me so’ detta : “Nun po’ esse’ lei…figurati se la De Sio,  così maschiaccio com’è, viene a fare la spesa ?…”, rivela la donna. “Eh,  lo so!…cosa vuole, signora?…sono anni che cerco di smentire il luogo comune della “De Sio donna forte”…a volte, cattiva, a volte scorbutica, poco socievole!…”, replica l’attrice, chiosando, “No, io le posso assicurare che non sono forte…non sono forte affatto!…e non sono neppure cattiva…sono come tutte voi :  faccio la spesa, piango, rido…sono una donna “normale”, insomma!…” .

“Quando mi fanno certe domande temo sempre di sembrare una persona triste. Una volta , una giornalista voleva a tutti i costi far vibrare le corde della malinconia e le dissi : “da morta voglio farmi caramellare”. Rimase di stucco!. Questa sono io , una persona autoironica, a tratti scanzonata, pur essendo intimamente sofferente”. Così , l’attrice Giuliana De Sio, smentiva seccamente, nel corso di un’intervista rilasciata qualche anno fa, ogni  luogo comune riguardo la sua tempra imbronciata. Nata a Salerno il 2 aprile del 1956, cresce insieme con la sorella Teresa a Cava de’ Tirreni , comune che abbandona nel 1974, appena diciottenne, per trasferirsi nella Capitale. Ospite di una sua amica attrice , Teresa Ann Savoy, dopo una breve parentesi hippy, decide di intraprendere la carriera artistica grazie all’insistenza di Alessandro Haber che la induce a presentarsi ad alcuni  provini. Scritturata sia da un regista teatrale che da uno televisivo , opta per la televisione, prendendo parte fra il 1977 e il 1978 agli sceneggiati Rai “Una donna”, di Gianni Bongioanni, tratto dal romanzo di Sibilla Aleramo  e “Le mani sporche” di Elio Petri , adattamento dall’opera di Jean Paul Sartre, in cui recita al fianco di Marcello Mastroianni. Esordito sia nel cinema (“San Pasquale Baylonne protettore delle donne” di Luigi Filippo D’Amico e “Il malato immaginario” di Tonino Cervi) che in teatro (“Scene di caccia in bassa Baviera” di Walter Pagliaro, “Un sorso di terra” di Heinrich Boll, “La doppia incostanza” di Marivaux e “Crimini del cuore” di Nanny Loy) , nei primi anni Ottanta, raggiunge il successo e la popolarità con le pellicole : “Sciopèn” di Luciano Odorisio, “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi e “Io, Chiara e lo Scuro”  di Maurizio Ponzi, per la cui interpretazione si aggiudica  i premi David di Donatello e Nastro d’argento. Divisasi tra il set ( gira commedie come “Casablanca Casablanca”di Francesco Nuti , “Speriamo che sia femmina” e “I picari”  di Mario Monicelli e film drammatici quali “Cento giorni a Palermo” di Giuseppe Ferrara) e il palcoscenico (porta in scena al Piccolo Teatro di Milano  “Libero” , pièce di Renato Sarti con la regia di Giorgio Strehler), nel 1991 vince il suo secondo David di Donatello, grazie alla pellicola di Carlo Lizzani , “Cattiva”. Poi, dedicatasi prevalentemente alla “settima Arte” , nel decennio Novanta alterna a film brillanti (“La vera vita di Antonio H.” di Enzo Monteleone , “Italiani”  di Maurizio Ponzi e “Viva la scimmia” di Marco Colli) pellicole “impegnate” ( “Con rabbia e con amore” di Alfredo Angeli). Negli anni 2000, tornata sul piccolo schermo in miniserie e fiction Mediaset quali “Maria Maddalena” di Raffaele Mertens ,“Il bello delle donne” di Maurizio Ponzi , “Caterina e le sue figlie2-3”, “Il peccato e la vergogna”, “L’onore e il rispetto-Parte Terza”e “Rodolfo Valentino-La leggenda” di Luigi Parisi e Alessio Inturri , conquista di nuovo le platee teatrali con gli spettacoli: “Storia d’amore e d’anarchia”, riduzione dell’omonimo film diretto da Lina Wertmuller, “Notturno di donna con ospiti”, opera di Annibale Ruccello con la regia di Enrico Maria Lamanna e “Il laureato” , adattamento di Teodoro Cassano della celebre pellicola di Mike Nichols. Protagonista , dopo cinque anni di assenza dal grande schermo, del film campione d’incassi “La verità , vi spiego, sull’amore” di Max Croci, nel 2017 ha partecipato alle serie televisive Mediaset “Il bello delle donne…alcuni anni dopo” di Eros Puglielli e “Amore pensaci tu” di Francesco Pavolini e Vincenzo Terracciano. Apparsa recentemente , in veste di concorrente, nel programma di Rai Uno “Ballando con le stelle”, di sé ha detto : “La mia esperienza a “Ballando con le stelle” rappresenta una metafora esplicita del mio modo di stare al mondo : cado, mi calpestano, mi rialzo azzoppata ma più determinata. Mi ha raccontato di me l’estrema fragilità del mio essere che intuivo ma non conoscevo. Ho vissuto una forma di regressione a uno stadio infantile, di dipendenza , di inadeguatezza, di bisogno degli altri, paura e insicurezza che non credevo di riuscire a manifestare in una dimensione pubblica. Normalmente sono una combattente. Che io sia sofferente l’ho sempre saputo, ma mai avrei pensato di vedermi come una bambina di tre anni che piangeva davanti alle telecamere. E’ stato un fatto antropologicamente molto interessante” .