
Ancora poco utilizzati, gli anticorpi monoclonali sono l’arma più potente in circolazione per fermare il Covid-19 una volta che il virus è già nell’organismo. Di anticorpi ne esistono miliardi ma non tutti hanno la stessa efficacia contro un potenziale invasore. Inoltre, l’organismo impiega del tempo per produrli in quantità sufficienti a debellare una malattia in corso. Gli anticorpi monoclonali (o MAb, dall’inglese Monoclonal Antibodies) sono particolari tipi di anticorpi, quindi molecole, che hanno il compito di riconoscere gli invasori (in particolare i patogeni come batteri e virus), per permettere al nostro organismo di neutralizzarli. Quindi, prodotti artificialmente, potrebbero aiutare più facilmente l’organismo a combattere e vincere la malattia ed è quanto si sta cercando di fare nella lotta al Covid-19: una volta identificato un anticorpo particolarmente efficace, producendone in massa copie perfette, ci si troverebbe tra le mani un farmaco molto potente con cui attaccare tumori, elementi mal funzionanti del nostro sistema immunitario (capita ad esempio nella terapia di molte malattie autoimmuni) e, ovviamente, anche nel caso del virus Sars-Cov-2.
“Gli anticorpi monoclonali sono farmaci prodotti in laboratorio con speciali procedimenti, simili agli anticorpi naturali da noi prodotti, appositamente disegnati per riconoscere e neutralizzare il coronavirus. Infatti, essi si legano alla proteina spike, considerata come la chiave di ingresso del virus nelle cellule impedendo per tale motivo il diffondersi del virus tra le cellule e quindi la sua replicazione. In sintesi, si possono definire degli immuno-farmaci in grado di bloccare efficacemente l’infezione virale”, ha spiegato in esclusiva per ilgiornale.it Renato Bernardini, Professore ordinario di farmacologia all’Università di Catania e membro del Consiglio Superiore di Sanità.
Proprio la scorsa settimana sono partiti da Latina i primi lotti della cura Monoclonali destinazione Stati Uniti e il Canada. La cura è prodotta negli stabilimenti di Latina dalla BSP Pharmaceuticals. La società farmaceutica produce 100mila dosi al mese di anticorpi monoclonali, dedicate ai paesi dove il farmaco è già autorizzato per la cura del covid-19. Ma la produzione italiana a regime nel 2021 sarà di circa 2 milioni di flaconi. A renderlo noto è l’azienda farmaceutica Lilly. Il farmaco è da sempre destinato all’oncologia, però il Bamlanivimab è stato sperimentato con successo anche per la cura del Covid-19.
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