
ROMA- Abbiamo la classe dirigente più incredibile di questa terra: per gli italiani in difficoltà non ci sono soldi, per salvare il “culo” delle banche, che hanno usato i soldi degli italiani in malo modo, sono usciti in meno di 24 ore. Lo stesso vale anche per gli immigrati: mentre per gli italiani in difficoltà economica o senza lavoro i soldi non ci sono per costruire il reddito di cittadinanza, per gli immigrati il reddito di cittadinanza è già attivo.
Ed ecco che in tarda notte arriva il decreto che salva MPS, quella che da tutti è definita la banca dell’ex PCI e oggi del PD. C’era d’aspettarselo che succedeva, perché quando si tratta di salvarsi tutto va bene, ma quando si tratta di salvare la casa di un italiano i politici diventano tiranni. Il Cdm, riunitosi dopo l’ufficializzazione del fallimento della ricapitalizzazione di Mps, ha varato il decreto “Salvarisparmio”. Il decreto, in pratica, consentirà al Tesoro di sostituirsi al consorzio di garanzia dell’aumento di capitale del Monte, finora guidato da Jp Morgan e Mediobanca. Restano, però, alcuni punti interrogativi rappresentati dal fatto che si tratta del primo salvataggio pubblico in ambito europeo sotto la direttiva Brrd che impone la condivisione dei rischi ad azionisti e obbligazionisti subordinati. Ricevuta la richiesta di aiuto da parte del cda dell’istituto senese, il governo Gentiloni dovrà sostanzialmente varare il Fondo da 20 miliardi per il quale ha già ottenuto il via libera dal Parlamento.
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