
ROMA -Se entro mercoledì la situazione restasse ancora avviluppata ai veti, toccherebbe alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, esperire una conciliazione che per il momento sembrerebbe impossibile. La situazione non è facile, gli atteggiamenti da scolaretti indispettiti impediscono di trovare una soluzione. ad aggravare ulteriormente le cose, c’è la difficoltà di Salvini di far mettere Berlusconi da parte.
Ma il capo dello stato non ha nessuna intenzione di temporeggiare, quindi in settimana vuole trovare una soluzione plausibile che porti alla formazione del nuovo governo. Le intenzioni sono quelle del mandato eplorativo, poi, in un secondo momento, dare l’incarico al capo politico del partito di maggioranza relativa, ovvero Luigi Di Maio. Sono tentativi che il capo della stato vuole mettere in campo per cercare di abbattere i veti che ci sono tra le forze politiche. In caso di ulteriori fallimento, Mattarella potrebbe intraprendere un cammino che si preannuncia per niente più facile: l’individuazione di una personalità «terza» e autorevole, che sieda in Parlamento oppure no, ma il cui prestigio possa essere riconosciuto dall’intero arco politico, cui affidare un incarico «pieno». Per un governo che non dovrebbe avere alcun vincolo o «stretta» di mandato (la Costituzione non lo consentirebbe), capace di conquistarsi la maggioranza in Parlamento partendo dai voti di Forza Italia e Pd, i soli favorevoli, per ora, a questa ipotesi.
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