Mar. Mar 19th, 2024

Quando si parla d’Italia tutto sembra in ordine. Non lo era prima e non lo è nemmeno ora. Prima c’erano i privilegiati e i disperati, ora non è cambiato nulla. I privilegiati continuano a essere tali, quindi l’epidemia non gli ha fatto né caldo né freddo, solo la restrizione di rimanere a casa. Per i disperati invece le cose sono talmente peggiorate che ora pegnano l’oro come una fonte di salvezza.
Nelle ultime settimane i banchi del pegno sono stati presi d’assalto un po’ ovunque. Cittadini in fila per ore per portare il proprio oro a garanzia per ottenere in cambio i soldi necessari per la sopravvivenza. Nel passato pure ci andavano, ma oggi la disperazione è visibile, poiché le file sono interminabili. Segnale negativo degli errori comessi in questa pandemia. Sono state fatte solo chiacchiere su chiacchiere, proclami su proclami, ma lo sostanza non è mai arrivata.
Si doveva dare la priorità prima ai disperati. Quei 5 milioni di poveri che rischiavano do rimanere senza nulla, perché già non avenano nulla. Si doveva dare priorità a chi si arrangiava, per colpa dello stato, e in poche ore non poteva farlo più. Si è fatto il contrario: si è tutelato prima i tutelati, e le brciole, come sempre, sono andate a chi non era per niente tutelato già prima. L’oro che i cittadini stanno consegnando è la sconfitta titale delle istituzioni italiane.