
In questi giorni si fa spazio la strada di eliminare il contante per dare sempre più importanza al pagamento attraverso carta elettronica. Addirittura si propone di tassare il prelievo di contanti dopo i 1500 euro con una tassa del 2%. Nulla di più sbagliato.
Questo paese è rinato grazie al contante e grazie alla fiducia tra le persone. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’Italia non aveva più nulla. Braccia e menti hanno fatto sì che questo paese riuscisse a riprendersi dopo il disastro del conflitto mondiale. La fiducia è stata il primo ingrediente che ha nutrito la disperazione di quell’epoca, poi le esigue risorse a disposizioni hanno dato quel poco per iniziare.
C’è da dire che prima c’erano altri politici, personalità di grande prestigio politico e non come quelli che si vedono in circolazione oggi. I vecchi politici hanno costruito, i giovani politici hanno distrutto.
Dire che i pagamenti elettronici sono indispensabili per combattere l’evasione, è proprio una “minchiata” grossa come tutto il pianeta. Al di là di questa nobile considerazione, è altamente diseducativo per le future generazioni eliminare il contante. Si toglie la visibilità delle proprie azioni. Nessuno si renderebbe conto del valore dei soldi. Si compra perché si paga con la carta, ma non si tocca con mano il valore di quello che si spende. È un numero nascosto che difficilmente dà l’esatta dimensione dell’importanza del denaro.
Un esempio: se io vado in un negozio ed ho con me 50 euro, so che posso spendere massimo quelli. L’acquisto si limita a ciò che possiedo per fare un acquisto. Alla fine potrò spendere al massimo 49 euro, ma poi mi fermo. Mentre con il pagamento elettronico io vado all’interno di un negozio senza consapevolezza di ciò che posso spendere. Entro, spendo 100 euro, la carta mi dà la possibilità di spendere, ma io non ho fatto altro che fare un debito di 100 euro pur sapendo che in quel momento non ho liquidità sufficiente per spendere, ma ci pensa la carta di credito. Dopo 45 giorni quei 100 euro sono debiti che devi pagare. Non è tanto il fatto che paghi dopo 45 giorni, il problema che quel pagamento elettronico non ti dà la giusta dimensione della tua disponibilità economica. Questo vale anche con il semplice bancomat, poiché è vero che se non ci sono i soldi non puoi usarlo, ma è anche vero che se in tasca hai cinquanta euro quelli spendi, invece con il bancomat non ti preoccupi e sfori la spesa tranquillamente, e non hai più speso 50 bensì 80. Il bancomat non fa altro che prosciugarti il conto corrente.
Con questo sistema si dà un cattivo insegnamento ai giovani, che non sapranno dare valore economico alle loro azioni, ma non solo ai giovani. Il tutto è solamente diseducativo. Il valore dei soldi è importante, se non li vedi non gli dai valore. Le uniche che ci guadagnano sono le banche, che aumenteranno le entrate grazie alle commissioni. Per concludere: fermate questa fesseria, perché tale è, e concentratevi a combattere l’evasione partendo dall’alto e non dal basso.
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