
A distanza di quattro mesi dalla comparsa del coronavirus sono ancora tante le ipotesi che circolano su un virus che rimane ancora misterioso. Muta velocemente e spesso manda in tilt gli scienziati. Nonostante tutto si cerca di scoprire cosa fa e come si comporta. Finora si è sempre detto che il virus si trasmette attraverso droplets, ovvero, goccioline di diametro ≥ 5 μm, e costituite perlopiù da acqua, che vengono emesse dal nostro organismo durante la respirazione, con un colpo di tosse o uno starnuto. Cosa fa dopo rimane ancora un forte incognita. I droplets viaggiano nell’aria per brevi distanze – generalmente inferiori a un metro – e possono raggiungere soggetti suscettibili nelle immediate vicinanze, ma anche depositarsi su oggetti o superfici che, pertanto, diventano fonte di diffusione del virus. la pulizia della persona e gli ambienti sono sempre stai indicati soluzione efficace per fermare il virus.
Studi pregressi sui coronavirus suggeriscono che il tempo di sopravvivenza di questi patogeni sulle superfici, in condizioni sperimentali, oscilli da poche ore fino ad alcuni giorni in dipendenza del materiale interessato, della concentrazione, della temperatura e dell’umidità. Ricerche fondamentali hanno dimostrato che il virus resiste fino a 72 ore su plastiche e acciaio inossidabile mentre ha una minore capacità di persistenza su rame e cartone. È un virus che non resiste al calore. In uno studio recente, è stato osservato che, infatti, ad una temperatura di 4°C il Covid-19 trova il suo habitat naturale, a 56° C perde virulenza e a 70°C non sono più rilevabili tracce dell’Rna virale. Nello stesso approfondimento, è stata valutata anche che la stabilità del patogeno sulle diverse superfici. Dalla rilevazione è emerso che il SARS-Cov-2 è più stabile sulle superfici lisce, in particolare, su acciaio inox e plastica con un periodo di permanenza di circa 4 giorni (7 sullo strato esterno dei presidi chirurgici).
Nel dettaglio, i tempi sono:
carta da stampa e carta velina 30 minuti/3 ore
tessuto 1/2 giorni
legno 1/2 giorni
banconote 2/4 giorni
vetro 2/4 giorni
plastica 4/7 giorni
acciaio inox 4/7 giorni
Quindi bisogna fare attenzione anche alla mascherina che noi riportiamo a casa, che andrebbe gettata e non conservata, se parliamo di quella chirurgica, mentre per le lavabili andrebbero lavate nell’immediato. Ma è un insieme di oggetti che vanno sanificati continuamente. Come anche per gli abiti che indossiamo ci vorrebbe una sanificazione una volta rientrati a casa, visto che sui tessuti il virus resiste anche un giorno. Insomma, si continua a cercare di dare tante risposte a un virus che, a quanto pare, ancora oggi rimane uno sconosciuto da approfondire in tutte le sue angolature.
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