
Mi e capitato per casa sott’occhio un video dove Ermanno Leo, uno dei piú grandi oncologi italiani, dice la verità sul cancro affermando “è diventato un business molto grande. Un affare come le guerre”
Il professore spiega, saggiamente, che finora non si è fatto nulla per prevenire il male. Invita la sanità ad obbligare tutti a fare una colonscopia per individuare i tumori nella fase benigna prima che essi diventino maligni.
Fin qui le parole più incusive ascoltate nel video. Purtroppo il dubbio del professore è un dubbio che serpeggia in molti cittadini. Il fatto che intorno alla ricerca girano fior di miiardi di dollari e euro, la dice lunga sul fatto che spesso si dice “è meglio curare che guarire”.
Possibile che con tutte le tecnologie a disposizione della ricerca mondiale, nessuno sia riuscito a trovare nulla per scongiggere questo male? Una domanda che pone molti interrogativi. Il professor Leo non ha torto a dire che è diventato un affare uguale alle guerre. In fondo il tumore è una guerra che si combatte in tutto il mondo. È una guerra planetaria che miete vittime ogni anno in ogni angolo del globo. La ricerca finora non è stata in grado di trovare la soluzione definitiva, ma soltanto cure capaci soltanto di alleviare, di poco, le sofferenze dei pazienti oncologici. La soluzione definitiva non arriva mai. Quindi il sospetto che questo business economico che ruota intorno ai tumori possa essere il rallentatore alla soluzione definitiva, fa pensare che la soluzione potrebbe esserci, ma non esce.
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