
In questi giorno c’è molta rabbia in giro. La prima ondata del virus è stata una passeggiata, poiché tutto andava bene. I contagi non erano come quelli che stiamo vivendo. Vedevamo l’epidemia come un nemico ancora molto lontano da noi, al nord, che a noi non toccava da vicino. Negli ospedali non c’era affanno, i ponti soccorso continuavano ad operare tranquillamente, il 118 lavorava a ritmo normale, insomma, le immagini che arrivavano dal nord non ci toccavano più di tanto. Le istituzioni politiche esultavano per come avevano salvato la Campania, come se tutto fosse finito. Sottovalutavano il virus cantando già vittoria. Nonostante qualche scienziato, veramente pochi, dicevano che nulla era finito, che una nuova seconda ondata ci colpiva, tutti ignoravano, tanto che l’estate è diventata la liberazione dal virus. Che schiocchi.
La seconda ondata è arrivata, e ci ha travolti come travolse il nord nella prima fase. Solo ora comprendiamo il nemico che abbiamo davanti, perché le prime difficoltà si sono registrati proprio nel mondo della sanità campana. Una sanità da anni sotto attaccato del potere politico nazionale e regionale, con tagli di qua e di là, che oggi ci fanno capire quant’è importante la sanità. È bastato poco per far scoppiare tutto, portando il sistema a non reggere più l’onda d’urto provocata dai nuovi contagi. Uno tsunami che si sapeva, ma tutti lo ignoravano sicuri che rimanesse in alto mare e non toccava mai la riva, invece no, ci ha colpiti in pieno.
Ed ecco che la sanità campana si è trovata impreparata ad affrontare la valanga di contagi gravi che cercavano e cercano aiuto nelle strutture sanitarie. Non c’è stata quella perfezione del periodo che ha preceduto la seconda ondata, colorito da false promesse di un sistema super funzionante. Non è stato così.
La colpa non può essere del mondo delle professioni che ci sono nella nostra sanità. Le mele marce sono in tutti i settori, quindi anche nella nostra sanità, ma dire che la colpa possa essere tutta dei sanitari, è fuori luogo. È da escludere completamente. Loro sono stati solo vittime delle decisioni politiche, che hanno sempre fatto scelte che hanno indebolito il tessuto sanitario privandolo di posti letto e professionisti del settore attraverso i continui tagli alla sanità. Loro stanno facendo quello che possono con i mezzi che hanno. Stanno affrontando una situazione difficile facendo fede solo ed esclusivamente alla loro professionalità, che è grande, e non manca nelle nostre eccellenze campane. Non solo loro i colpevoli del collasso, ma è la politica che ha portato al collasso il sistema sanitario. Chi esce dall’inferno non fa altro che ringraziare i sanitari per quello che hanno fatto per salvarli. Altro conto è il collasso delle Asl, degli ospedali, pronto soccorso, che è frutto dell’incapacità politica di tenere in piedi un sistema pronto ad intervenire in ogni evenienza. No, si è pensato solo a tagliare.
Ogni paziente oggi è generato dallo stress e dalla paura, che determina, di conseguenza, un clima di forte disagio, spesso per richieste d’aiuto che potrebbero essere assolte anche nell’ambito domestico. Però non si può fare, perché manca anche la medicina territoriale, altro bel regalo fatto dalla politica in tutti questi anni. Ogni paziente è preso dalla paura è questo genera quell’effetto negativo che si scaglia sui sanitari ed è visto come “mancanza” di attenzione. Ma non è così, loro cercano di fare tutto quello che è nelle loro possibilità, purtroppo lo stress e la stanchezza ha colpito anche loro.
Sugli organi d’informazione si legge di tutto, spesso vanno in controtendenza rispetto alla realtà. Informazioni che hanno perseguito l’obiettivo di denigrare il lavoro di tante persone che lottano con amore per la professione ma con scarsissimi mezzi per affrontare questa pandemia. Ma gli stessi organi non vanno ad attaccare chi invece sono i veri colpevoli del disastro sanitario in Campania. Va ricordato che la sanità in Campania sta rovinata da sempre e non solo ora che c’è il virus.
Dai primari agli addetti alle pulizie, stanno espletando, in queste terribili settimane, i propri doveri fornendo tutto il supporto necessario ai pazienti, anche psicologico e morale, che oltre alla sofferenza fisica, sono esposti ad un terribile trauma psicologico. Loro. Invece la politica continua solo a litigare anche in un momento delicato come questo.
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