
ROMA- A questo punto non c’è sospettare o dell’incapacità della sindaca di Roma, o che la stessa è talmente sprovveduta che non si rende conto degli errori che commette. Infatti dopo il caso marra, a prescindere dal fatto che è un impiegato comunale e quindi nessuno può licenziare. ma ora la cosa che più fa insospettire sia gli attivisti del M5S sia gli italiani elettori, è ritrovarsi il nome del fratello di Marra, che al sindaca Raggi stava per conferirgli l’incarico la direzione turismo del campidoglio. L’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, sostiene che la Raggi aveva «piena conoscenza, ab initio, della situazione di potenziale conflitto di interessi» di Marra ed evidenzia le sue «contraddizioni»: afferma di aver fatto tutto da sola, in totale autonomia, sull’incarico a Renato Marra, ma l’ordinanza dice che l’istruttoria è stata «svolta dalle strutture competenti», cioè gli uffici del fratello Raffaele. Insomma, che sia stato «mero ruolo formale» o «partecipazione diretta» non cambia, perché Marra aveva l’obbligo di astenersi e non l’ha fatto.
Insomma, possibile che la Raggi non si sia accorta di questo pasticcio. Soprattutto la Raggi perché ha favorito così in maniera netta Raffaele Marra. È chiaro che quello che sta succedendo a Roma accende i riflettori sul M5S. certamente va escluso la responsabilità di tutto il movimento e quindi si tratta di un singolo, in questo caso la raggi, che ha adottato provvedimenti non in linea con la trasparenza che indica il movimento stesso.
Ora si profila un avviso di garanzia per la sindaca di Roma, cosa che metterebbe a rischio tutta l’amministrazione comunale. Anche se i romani continuano a gridare al complotto nei confronti della sindaca e comunque in caso di elezione rivoterebbero il M5S.
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