
MILANO-“Dopo i fatti di Colonia i media tornano a dare risalto alla tematica del rispetto della donna nelle civiltà islamiche. In realtà, anche nel nostro paese, gli episodi ne quali le donne sono vittima di violenza causata da estremismo e pregiudizi pseudoreligiosi non sono casi sporadici, ma un triste refrain quotidiano, troppo spesso sottovalutato: c’è chi pensa bene di dar fuoco alla convivente perché la considera ‘troppo poco islamica’, c’è chi viene arrestato perché riduce in fin di vita la moglie ‘troppo occidentale’”.
Il segretario provinciale della Lega Nord di Milano interviene così nel merito dei frequenti episodi violenti che vedono protagonisti donne e musulmani.
E prosegue: “Le parole degli islamici intervistati a Milano dalla giornalista de La Gabbia ci dimostrano, per l’ennesima volta, che il problema del rapporto islam-donna è annoso, e lungi dall’esser risolto, proprio per il suo esser connaturato in una cultura religiosa che ha precetti distorti, e lontani anni luce, dai nostri valori fondanti.
C’è l’imam di viale Jenner che si rifiuta di commentare, alla moschea di Cascinagobba, invece, i fedeli musulmani fanno finta di non sapere nulla di quanto successo a Colonia; altri abbozzano una condanna, ma certo: ‘Il velo è una protezione, la donna viene rispettata solo se coperta’.
Dove sono le femministe e le sostenitrici dell’emancipazione femminile quando accadono certi scempi? Il silenzio. Troppo semplice ridurre il tutto, come fanno alcune esponenti della sinistra nostrana, a fatti di mero sessismo e maschilismo: a Colonia, ricordiamo, ci sono state violenze diffuse, consapevoli, coordinate e premeditate, che hanno matrice fortemente culturale, e sono pienamente paragonabili ad una manifestazione politica pro Islam.”
“Come Lega Nord ci opporremo ora e sempre al diffondersi ,e al radicarsi, di una religione che propugna una visione della vita ideologizzata e fondamentalista, secondo la quale la donna è un oggetto di cui disporre a propria discrezione, per la quale la violenza è strumento di conquista e sopraffazione.
Combatteremo perché la legge della sharia non debba mai prevalere a casa nostra: nessuna integrazione con civiltà assolutiste che non rispettano la dignità dell’essere umano. E come ben afferma oggi Matteo Salvini: se non rispetti le donne, o cambi idea e ti adegui alla nostra cultura, o te ne torni al tuo Paese!”.
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