
ROMA- I più recenti dati sulla qualità dell’aria che respiriamo in Europa, forniti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) che ha fotografato i cieli delle 28 nazioni unite sotto la bandiera dell’Unione sono di fiducia e desolanti, perché indicano il nostro paese tra quelli dove si muore da inquinamento atmosferico.
La Germania è il paese che detiene il primato, l’Italia occupa un desolante secondo posto coi suoi 79.820 defunti. Tenendo invece in considerazione il rapporto tra morti e numero di abitanti per Paese, a pagare il tributo più alto è la Polonia.
In Italia spesso e volentieri la norma sui limiti massimi per le polveri sottili non viene rispettata. Il prezzo più alto lo paga il nord dell’Italia, a causa della maggiore concentrazione di industrie, agglomerati urbani e traffico automobilistico.
Il rapporto prende in esame il 2014, ma gli analisti dell’Agenzia sottolineano anche come nell’anno successivo il 7% della popolazione urbana che vive all’interno dell’Unione Europea sia stato esposto a livelli di concentrazione di PM 2,5 superiore al limite consentito (che è di 25 microgrammi di media annuale).
Insomma, di anno in anno si registrano piccoli progressi, ma sembrano essere ancora del tutto insufficienti, per evitare un numero di morti derivanti dalla qualità dell’aria.
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