
Estate 2018. Il cantante e sassofonista James Senese sta percorrendo a bordo di un pulmino l’Autostrada del Sole, diretto a Milano con il suo gruppo, “Napoli Centrale“, per un concerto, quando si accorge di aver forato entrambe le ruote anteriori del bus. Quindi, raggiunta la prima stazione di benzina, nei pressi di Firenze, si ferma per effettuare il cambio, mentre il resto della band si dirige verso il vicino autogrill per ristorarsi. “Buongiorno!… io dovrei cambiare le ruote anteriori del mio pulmino,ma non ho con me quelle di scorta… posso chiedere a lei?…”,domanda Senese al benzinaio. “Oh, ma certo, son qua apposta!…bell’accento toscano, eh?…”, ironizza il benzinaio, carpendo dall’accento la provenienza meridionale del musicista. “Eh ,sì!…sono della Toscana meridionale , quella più a Sud…diciamo pure a Sud ,vicino Napoli!…”, replica con altrettanta ironia Senese. “Comunque…si faceva per scherzare!…e poi i napoletani e i toscani, si sa, son grandi amici…prendi Benigni e Troisi in quel film: com’è che si chiama?…Ah, sì, “Non ci resta che piangere”…Quante risate!…”, esclama il benzinaio, interrotto da Sense, “Sì, un film veramente divertente, però…scusi se la interrompo, io e il mio gruppo andremmo un po’ di fretta…ma quando arriva il meccanico?…”. “Eh, guardi è andato in pausa pranzo…Comunque, per le due, due e tre quarti al massimo, dovrebbe tornare…però tenga conto che poi c’è da andare a prendere le ruote in deposito…ci vorrà un’altra ora in tutto ad andare e tornare!…”, risponde il benzinaio. “Eh…e io lo sapevo che sarebbe andata a finire così!…apposta lo dicevo di controllare, prima di partire, se c’erano le ruote di scorta nel portabagli…eh!…e mo’ a Milano, non ci arriviamo manco per le dieci di stasera…e il concerto è alle 21:00…e mo’ , come si fa?…quello era tutto calcolato!…”, si agita Senese in preda al panico, mentre nella stazione di servizio arriva un tir dal quale scende un giovane autista che si dirige verso il benzinaio. “O Lello, che te tu me lo fai un bel pieno al camion?…”, domanda il camionista, per poi accorgersi della presenza del cantante-musicista, “O Lello, ma perché te tu non me lo hai detto prima che la tu’ stazione l’è diventata un salone pe’ i vip?…Ma te lo sai, sì, chi l’è questo signore?…”, domanda l’autista al benzinaio che , scusandosi, fa spallucce. “Si tratta del più grande sassofonista sulla scena internazionale….”, rivela il camionista. “Eh, mo’ non esageriamo, diciamo pure che me la cavo!…Comunque, pure se voi toscani siete troppo simpatici e io starei qua con voi a chiacchierare per ore, vorrei risolvere al più presto il problema delle ruote così con il gruppo ce ne andiamo e cerchiamo di arrivare in tempo a Milano!…”, sollecita concitato Senese, suscitando la reazione dell’autotrasportatore: “Milano…ma l’è proprio la città dove debbo andare, guarda un po’ !…Signor Senese, se mi fa l’onore, ce l’accompagnerei io nella “gran Milan”!…”. “Io, fosse per me, pur di fare presto, accetterei…”, esclama il musicista-cantante, continuando: “…il fatto è che con me c’è il gruppo e non so se ci stiamo tutti a bordo!…”. “Oh, suvvia!…altro che gruppo…a bordo del mi’ gioiellino la ci sta un’orchestra intera!…”, rassicura il camionista, aggiungendo: “Certo che la vita dei musicisti, la dev’essere ‘n’a gran bella vita!…Su e giù per l’Italia, per il mondo!…Be’, anch’io ,per lavoro, la mi muovo sempre…ma ‘u’n mi diverto mija, così!…”. “La vuole sapere una cosa?…”, domanda Senese all’autotrasportatore,chiosando: “Spostarsi per chilometri, dormire in pulman, trovarsi in tante città diverse in una sola settimana è una cosa bella certo, ma niente è paragonabile alla sensazione di gioia e di entusiasmo che si prova, quando si suonano, come faccio io, le “note dell’anima!…”.
“Sono figlio di un soldato afroamericano e di una napoletana, ho la musica nel sangue fin da bambino, ho studiato il mio strumento e mi sono diplomato, ma poi mi sono messo subito sulla strada , a fare la gavetta, quella dura. La strada , la gavetta, il mettersi in gioco, il capire cosa sei veramente e cosa vuoi trasmettere tramite la musica. Macinare chilometri sulle ali della passione , prendere gioie e porte in faccia, suonare sempre e ovunque. Solo così si può vedere chi è veramente portato e chi lo fa solo per raggiungere un quarto d’ora di celebrità effimera”. Così il sassofonista e cantante James Senese in un’intervista a un quotidiano, a proposito dei suoi inizi. Nato il 6 gennaio 1945 a Napoli, da James Smith,soldato statunitense afroamericano e da Anna Senese, giovane ragazza napoletana, Gaetano , questo il vero nome dell’artista, cresce nel quartiere Miano, manifestando sin da piccolo un’inclinazione per la musica. Quindi, approfondito lo studio del sassofono, poco più che ventenne, fonda insieme con Mario Musella e con altri amici il gruppo “Gigi e i suoi Aster“. Poi, nel 1963, incontrato Vito Russo, insieme con lo stesso Musella , forma “I 4 Coni”, con cui incide alcuni 45 giri per la King, etichetta del cantante Aurelio Fierro. Dato vita, sempre con Musella, alle due formazioni degli Showmen e degli Showmen2 , si distingue per il virtuosismo, che connota anche la sua collaborazione con la band “Napoli Centrale“, gruppo fondato insieme con l’amico Franco Del Prete. Fattosi notare con i brani “Campagna” e “Pensione Floridiana“, dedicati a tematiche sociali come il caporalato e lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne, e con gli album “Mattanza” e “Qualcosa ca nu ‘mmore”, si afferma sulla scena jazz-rock,imprimendo al genere una forte connotazione popolare. Negli anni Ottanta, cimentatosi con la composizione di colonne sonore per film, (compone i temi della pellicola “No grazie,il caffè mi rende nervoso” del regista Lodovico Gasparini, interpretato da Massimo Troisi e Lello Arena, nella quale recita un cameo nella parte di se stesso e canta il brano “Arò vaje“), dà vita al movimento del “Neapolitan Power”, insieme con il cantautore Pino Daniele e con i musicisti Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Tony Esposito e Rino Zurzolo, insieme con i quali, nel 1981, realizza il celebre concerto di Piazza del Plebiscito . Nel nuovo Millennio, reduce dalla partecipazione al film “Zora la vampira” dei Manetti Bros, incide il disco “Zitte! Sta arrivanne ‘o mammone“, che realizza in collaborazione con Enzo Gragnaniello, Lucio Dalla e Raiz. Data alle stampe la sua biografia “Je sto ccà. James Senese“, scritta da Carmine Aymone ,nel 2008 ritrova Pino Daniele e la formazione del Neapolitan Power con cui incide il disco “Ricomincio da 30” e nel 2010 prende parte al film di John Torturro “Passione“e nel 2011, all’adattamento teatrale di quest’ultimo. In seguito, fra il 2012 e il 2016 incide l’ album “E’ fernuto ‘o tiempo” , rivisita in duo con il cantante Marcello Coleman e il rapper Clementino, il brano di Adriano Celentano “Il ragazzo della via Gluck”, in occasione della sessantreesima edizione del Festival di Sanremo e parte per una tourneé nazionale e internazionale con il gruppo “Napoli Centrale“(nella formazione composta da: Rino Calabritto al basso, Marco De Domenico alle tastiere e Fredy Malfi alla batteria), con cui incide il disco “‘O Sanghe”, i cui testi sono scritti da Franco Del Prete e che si aggiudica la targa Tenco come “miglior album in dialetto”. Nel maggio 2018, per i cinquant’anni di carriera, incide un doppio live e sperimenta per la prima volta una trasposizione dei suoi brani per il gruppo vocale dei Soul Six. Apparso di recente nel film di Vincenzo Salemme,”Una festa esagerata“, tratto dall’omonima commedia di quest’ultimo, di sé ha detto: “Mi reputo un compositore a 360 gradi, tutto quello che mi esce deriva dal vedere un po’ oltre quello che vedono gli altri. Non mi faccio condizionare da niente , non ho mai fatto musica a tavolino , cerco sempre qualcosa che non c’è, qualcosa che stimoli il mio sentimento. Cerco di essere sempre avanti con la musica. Cerco di comunicare l’idea di una musica universale, non di una musichetta che passi e vada. Dal vivo siamo una specie di astronave che atterra, lancia il suo messaggio e poi fugge. Soprattutto siamo imprevedibili, questo è un fattore della massima importanza. Oggi, i cantanti, i musicisti fanno una canzone per avere successo, ma la musica non è questo, la musica è un sentimento particolare, è vita. Quando fai musica devi cercare qualcosa che possa entrarti nel cuore e arrivare al cuore delle persone…Il suono!…La parola passa e va,ma la musica rimane, ogni nota deve partire dall’anima, in maniera molto forte”.
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