
Sarà il solito giorno di festa che vede al centro la donna. Tutti pronti a comprare cioccolatini, baci di cioccolato, la classica mimosa. Le strade si riempiranno di venditori ambulanti occasionali pronti a vendere le migliori rose con cornice di mimose. I ristoranti e trattorie varie esporranno il classico cartello: festeggia qui la festa della donna. Un giorno di festa per osannare la donna. Ma siamo seri!!! Non è un momento di riflessione o il ricordo di quello che è stato ed ha portato a questa ricorrenza. La parola è festa, solo festa, per il resto nessuno sa cos’è la giornata della donna.
Le donne pretendono la loro festa, rivendicano la serata di divertimento. Per fortuna non tutte. Il giorno dopo, finita la festa, nessuno si ricorda più della donna. Diciamo che siamo bravi a creare qualcosa per far baldoria, ma il vero seme è disatteso.
Il termine esatto è la giornata internazionale della donna, che significa sia le conquiste sociali, economiche, politiche, sia la discriminazione e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora vittime. Quindi bisogna ricordare quello che è stato fatto e quello che ancora si deve fare. Aprire un dibattito serio sui cambiamenti sociali che hanno portato al mutamento interno alla famiglia, la perdita dei suoi valori, la perdita della forza del valore della mamma all’interno della società, e non certamente la baldoria che si farà l’8 marzo.
Ecco, la donna l’8 marzo dovrebbe riflettere su tutto quello che ancora c’è da fare per ripianare tutti gli errori che questa moderna società sta portando. La donna prima di tutto è il pilastro della famiglia, combatte e lavora per sostenerla in tutte le sue difficoltà. È sempre stato così. Sono state le donne la forza del dopoguerra. Sono state le donne che hanno messo al mondo i figli per far crescere le nazioni, è stata la donna che ha mantenuto l’equilibrio all’interno della famiglia. La società si fonda sul ruolo della donna. Diciamolo francamente, la donna si è fatta trascinare dal vortice della modernità ed ha lasciato naufragare tutti quei valori che prima gli regalavano il ruolo centrale che la natura ha voluto riservagli, ed è suo, nessuno può toglierlo.
La festa dell’otto marzo non esiste. È un’invenzione della società moderna. Esiste la giornata del ricordo, e tale deve essere, altrimenti le donne si offendono da sole. Devono imparare a rivendicare l’amore nei suoi confronti che, tradotto, significa rispetto, perché l’amore è rispetto. Per l’otto marzo le donne devono chiedere un bacio, quello vero, che può arrivare dai figli che hanno messo al mondo, e dalla persona che la ama veramente e la rispetta per come è. Il resto è solo invenzione di un sistema che continua a demolire l’immagine vera della donna.
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