
C’era da mettere in atto una discontinuità con le politiche sull’immigrazioni portate avanti da Salvini, l’effetto è stato vedere di nuovo immigrati affollare i porti italiani. Il nuovo ministro degli interni ha immediatamente riaperto, se pur formalmente, i porti italiani. Le Ong hanno ripreso a navigare a largo dalla Libia in attesa dei barconi. Mentre i trafficanti di essere umani hanno ripreso a pieno le attività di imbarco dei disperati da mettere in mare. Questa è la sintesi del governo giallorosso composto da M5S-PD-LEU.
Ma quelli che beneficiano del buonismo delle sinistre sono i trafficanti di essere umani. I trafficanti devono garantire ai propri clienti il superamento dell’«ultimo miglio», lì dove il migrante ha disperatamente bisogno di qualcuno pronto a soccorrerlo. Le cronache del traffico di umani dalla Libia insegnano che solo quella certezza garantisce lauti affari ai trafficanti. E le Ong sono appetibili per queste organizzazioni.
Le milizie dei trafficanti di essere umani, con il cambio di guardia e l’arrivo del governo Pd e 5 Stelle, fa intravvedere a milizie e organizzazioni criminali l’opportunità di nuovi lucrosi affari. A farne le spese sono le persone che si imbarcano per arrivare sulle coste italiane sperando poi in una collocazione umana negli altri paese europei. Cosa che non avviene e molti di questi disperati rimangono per le nostre strade in balia del nulla. Chi tira un sospiro di sollievo sono anche le cooperative rosse e le varie associazioni umanitarie, che intravedono all’orizzonte il ritorno della clientela per poter continuare a ricevere i sussidi dello stato destinati al sostegno dei migranti. La discontinuità con le politiche con Salvani non ha fatto altro che riaprire una corsa disperata per raggiungere le nostre coste. In soli 18 giorni sono arrivati 1.435 clandestini che ora bisogna ricollocare, ma l’Europa prende solo quelli regolari, quindi questi soggetti rimarranno nel nostro territorio aspettando tempi migliori.
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